Cutrò vuole lasciare l'Italia | "Ridotto in miseria, non lavoro più" - Live Sicilia

Cutrò vuole lasciare l’Italia | “Ridotto in miseria, non lavoro più”

Il disperato grido d'allarme dell'imprenditore di Bivona, che è diventato testimone di giustizia e che ha fatto arrestare i suoi estorsori: "Sono rimasto in Sicilia per dare un segnale, ma oggi mi sento sconfitto". Sul numero di S attualmente in edicola il figlio di Cutrò, Giuseppe, racconta il dramma di una vita vissuta sotto scorta a vent'anni.

lo sfogo sulle pagine de l'espresso
di
1 min di lettura

PALERMO – Ignazio Cutrò vuole lasciare l’Italia. L’imprenditore di Bivona (Ag), testimone di giustizia, che ha denunciato e fatto condannare gli estorsori ha deciso di vendere tutto ciò che resta della sua azienda e vivere all’estero. Il nemico, questa volta, è lo Stato. Cutrò racconta il perchè al settimanale l’Espresso.

“Ormai siamo ridotti in miseria – dice -. I privati non mi hanno più chiamato per lavorare e non posso nemmeno partecipare alle gare pubbliche perché, ormai, non ho la documentazione amministrativa in regola”. Cutrò, che vive sotto protezione dal 2008, ha chiesto al ministero che ai suoi figli venisse concessa la possibilità di rifarsi una vita fuori dalla Sicilia con una nuova identità e ricevere il sussidio dallo Stato. “Così, avrebbero potuto studiare e costruirsi un futuro – racconta -. Ma anche quella richiesta è stata bocciata. Sono rimasto nella mia terra per dare una testimonianza concreta di come sia possibile sconfiggere la mafia – conclude -. Oggi mi sento sconfitto”.

Sul numero di S attualmente in edicola il figlio di Cutrò, Giuseppe, racconta il dramma di una vita vissuta sotto scorta a vent’anni.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI