Da appendicite a peritonite | Caso di malasanità? - Live Sicilia

Da appendicite a peritonite | Caso di malasanità?

L'ospedale Maggiore di Modica

Il caso di una bambina operata all'ospedale Maggiore di Modica: dopo le dimissioni l'infezione e la diagnosi di una peritonite all'ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Esposto dei genitori, la procura aprirà un'inchiesta.

MODICA (RAGUSA) – Adesso è a casa, sta meglio e sta lentamente tornando ad una vita normale e serena, ma nei primi giorni di settembre ha seriamente rischiato di morire per un banale intervento di appendicite. Protagonista della vicenda, che poteva avere risvolti drammatici, una bambina di Modica di 8 anni.

Tutto inizia una notte di fine estate, quando la piccola comincia ad avvertire dolori fortissimi al basso ventre. Di primo mattino i genitori decidono di non aspettare oltre e la portano al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica, dove i medici, qualche ora dopo, decidono di sottoporla ad un intervento chirurgico. Qualcosa, però, non va come dovrebbe e pare che qualche giorno dopo la bambina sia stata dimessa dal reparto di chirurgia del nosocomio nonostante avesse la febbre. E’ stato il provvidenziale intervento del pediatra a salvare la vita alla piccola che, ricoverata d’urgenza al policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania, viene minuziosamente visitata.

Le vengono così diagnosticati una peritonite potenzialmente mortale e perfino, pare, un inizio di cancrena al torace, dove la ferita dovuta al primo intervento non si era rimarginata del tutto per cause ancora da accertare ma forse addebitabili al tubo di drenaggio utilizzato dai medici durante l’operazione al “Maggiore”. I medici etnei decidono così di intervenire con una seconda operazione che le salverà la vita e dopo quasi due mesi, alla fine di ottobre, la piccola viene dichiarata fuori pericolo e dimessa. Nel frattempo, però, è arrivata a pesare circa 20 chili è enormemente debilitata, ma è forte ed ora è già tornata anche a scuola.

La famiglia ha deciso di vederci chiaro, chiede giustizia e si è rivolta al proprio legale di fiducia, Giovanni Di Pasquale, presentando, una querela a carico di chiunque, al Maggiore, abbia avuto a che fare con la figlia, a cominciare dall’equipe medica che l’ha operata. Ci sarà, pertanto, una indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa che dovrà predisporre tutti gli accertamenti necessari sulla cartella clinica della bambina e sulla documentazione messa a disposizione dai genitori. Non è escluso, quindi, che a breve alcuni medici dell’ospedale modicano vengano iscritti nel registro degli indagati.

L’inchiesta dovrà chiarire cosa sia realmente accaduto, quali le cause dell’infezione. “Sia i genitori che la bambina – ha dichiarato Di Pasquale – sono profondamente grati ai medici del Vittorio Emanuele di Catania. L’hanno, letteralmente, strappata alla morte evitando che quello che si delinea come un presunto caso di malasanità non avesse conseguenze tragiche e irrimediabili”.


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