Sicilia, Dagnino La Vardera e il wannamarchismo della politica

Dagnino, La Vardera e il ‘wannamarchismo’ della politica

L'assessore all'Economia replica con l'ironia alle accuse del deputato di Controcorrente
LA FINANZIARIA
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PALERMO – “No all’indignazione low cost e al ‘wannamarchismo’ della politica”. Parole e musica dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, che nel suo intervento durante la discussione generale sulla Finanziaria non ha lesinato punture di spillo all’indirizzo del deputato di Controcorrente Ismaele La Vardera, assente in Aula. Ed è così che uno dei simboli della tv anni Ottanta e Novanta è stato rievocato a Sala d’Ercole.

Dagnino-La Vardera, duello in differita

Dagnino ha replicato all’intervento targato La Vardera della seduta precedente. Il fondatore di Controcorrente si era scagliato contro la norma della Finanziaria che prevedeva agevolazioni fiscali per il bollo auto di veicoli provenienti da altre regioni, accusando il governo di volere fare un favore alla Sicily by Car di Tommaso Dragotto. Ipotesi respinta al mittente da Dagnino, che ha comunque annunciato la modifica della norma con la cancellazione riferimento alla Provincia di Bolzano, dove ha sede l’azienda di Dragotto.

“Per eliminare qualsiasi sospetto”, ha chiarito l’assessore all’Economia. Dagnino si è poi soffermato sull’intervento di La Vardera: “Ha parlato di ‘delinquenza politica’, un gesto di irresponsabilità che genera odio nella cittadinanza. Quello stesso odio – ha aggiunto – generato nei confronti della collega di governo Savarino”. Il riferimento è agli insulti piovuti all’indirizzo dell’assessora al Territorio sui social.

“No al wannamarchismo della politica”

“L’odio non è utile alla politica”, ancora Dagnino che, difendendo la Finanziaria e criticando i toni del deputato d’opposizione, ha poi rincarato la dose con una punta d’ironia. È così arrivato l’accostamento di La Vardera a Wanna Marchi, con tanto di neologismo legato alla nota teleimbonitrice regina delle televendite anni Ottanta e Novanta. “Non condividiamo le forme di ‘vendita di indignazione low cost’ né il ‘wannamarchismo’ della politica“, è la stilettata. Per l’assessore all’Economia “instillare l’odio non risolve i problemi della Sicilia”. Le accuse di La Vardera? “Non intendiamo querelare, gli insulti qualificano soltanto chili usa. Rispondiamo con i fatti”.


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