Finanziaria Sicilia, cade il fondo da 54 milioni per le infrastrutture

Finanziaria, cade il maxi fondo dell’assessorato alle Infrastrutture

L'assessorato regionale alle Infrastrutture
Addio alla prima norma del ddl Stabilità, verso lo stralcio degli ordinamentali

PALERMO – Il governo Schifani tende la mano alle opposizioni e la Finanziaria cambia prima ancora che l’Ars entri nel vivo del dibattito. L’Esecutivo presenta un emendamento soppressivo del fondo da 54 milioni di euro che finanzia la progettazione di nuove opere pubbliche, la manutenzione e il completamento di quelle esistenti e gli interventi di adeguamento sismico di edifici pubblici e di culto. Una mossa che punta a stemperare la tensione che già si registrava a Sala d’Ercole con Pd, M5s e Controcorrente. L’annuncio è stato dato dall’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, nella sua replica durante la discussione generale sulla Finanziaria.

I 54 milioni dalle infrastrutture ai fondi globali

Cade così, prima ancora che si entri nel merito del ddl, il primo provvedimento della legge di stabilità. “Quelle risorse vengono spostate sui fondi globali e messe a disposizione del Parlamento per gli interventi legislativi che riterrà più opportuni – ha spiegato Dagnino -. In questo modo andremo in Aula con una maggiore disponibilità di fondi globali”. Il fondo è stato al centro di quasi tutti gli interventi del Pd e del Movimento cinque stelle nel corso della seduta. Accanto alle critiche per la scelta di destinare il quell’ingente mole di risorse all’assessorato guidato dal meloniano Alessandro Aricò, Pd e M5s si sono concentrati sul complesso delle tabelle di accompagnamento al testo della Finanziaria.

Alessandro Dagnino Ars
Alessandro Dagnino

L’aumento dei budget degli assessorati

Un tema, quello dell’aumento della spesa di quasi tutti gli assessorati che emerge dalle tabelle del bilancio di previsione, portato alla luce da LiveSicilia. “Chiederò il voto capitolo per capitolo – ha annunciato Antonello Cracolici (Pd), voglio sapere perché alcune voci crescono e altre no”. L’esperto deputato dem, che ha quantificato in un 10% l’entità dell’aumento delle spese previste dalle tabelle, ha poi evidenziato: “Quasi tutti i dipartimenti della Regione sembrano diventati dei centri di spesa”.

Le critiche del Pd

Critiche erano arrivate in precedenza anche dal dem Nello Dipasquale (“questa manovra va modificata, servono risorse per studenti, anziani, imprese agricole, zootecniche e artigianali”) e dal capogruppo Pd Michele Catanzaro. “Se la manovra non cambia – erano state le parole di Catanzaro -, daremo battaglia articolo per articolo con gli strumenti che il regolamento ci mette a disposizione”.

Anche il M5s all’attacco

Non meno duro l’intervento dei deputati del Movimento cinque stelle, con il capogruppo Antonio De Luca che aveva condensato gli attacchi dei colleghi di partito in una frase evocativa dei fantasmi del recente passato per la maggioranza: “Spero che questa notte vi porti consiglio e la cambiate, oppure vi finirà peggio che in occasione delle variazioni di bilancio”.

Il caso De Leo

Messaggi recepiti dall’Esecutivo, che ha incassato ancora una volta il sostegno del gruppo Dc ma che ha anche dovuto fare i conti con la critica interna giunta dal deputato forzista Alessandro De Leo (“è mancato il confronto”). A De Leo ha risposto il collega di partito Michele Mancuso e anche in questo caso si è cercato di smussare i toni. “Con Alessandro esiste un rapporto di stima, amicizia e confronto politico all’interno di Forza Italia – ha detto il deputato nisseno -. L’obiettivo resta quello di lavorare insieme con serenità e senso di responsabilità, mettendo da parte ogni possibile fraintendimento”.

Alessandro De Leo
Alessandro De Leo (Forza Italia)

Dagnino: “Ok allo stralcio degli ordinamentali”

Dagnino annunciato anche il via libera all’eventuale stralcio delle norme ordinamentali: una sessantina di misure che avevano ingrossato il ddl di stabilità. “Se il presidente dell’Ars opterà per lo stralcio delle norme ordinamentali, il governo rispetterà questa decisione e non si opporrà”, ha spiegato l’assessore all’Economia. Il ddl Stabilità, quindi, va sempre più verso una cura dimagrante e c’è attesa per le decisioni che verranno prese in Torre Pisana.

Sud chiama nord in fibrillazione

La mossa, però, dovrà fare i conti con le aspettative di Sud chiama nord, partito che ha dato vita a molte delle norme ordinamentali inserite in commissione Bilancio. “Ci rimetteremo alle scelte del presidente dell’Ars”, ha concluso l’assessore all’Economia ma dal quartier generale dei deluchiani si chiedono: “Quali saranno i criteri di scelta delle norme da stralciare?”.


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