Dai migranti a Bach | Noa incanta il Politeama - Live Sicilia

Dai migranti a Bach | Noa incanta il Politeama

La cantante isrealiana mescola jazz, rock americano, suggestioni mediorientali e messaggi di pace.

PALERMO – Una voce limpida e magnetica. Talento e carisma e un forte messaggio di speranza, per un concerto in prima europea, “Letters to Bach”, per gli “Amici della musica”, che ha visto ieri sera in scena, in forma smagliante, la cantante israeliana Noa, e il numeroso pubblico immerso ed entusiasta per due ore, al teatro Politeama Garibaldi di Palermo.

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Tra musica e parole, tra messaggi di speranza e di pace, la cantautrice e percussionista, dalla simpatia e dalla forza travolgente, non si è solo esibita magistralmente nel suo nutrito repertorio, ma ha anche lanciato un appello forte e chiaro contro ogni forma di razzismo e di emarginazione. Con un saluto “Shalom“, che significa “Pace”, a cui seguono le significative parole di ringraziamento verso gli attenti spettatori, e “ la sua amata Sicilia”, “la sua seconda casa“.

Noa, nome d’arte di Achinoam Nini, in abiti orientaleggianti della sua terra, ha dato inizio a melodie senza tempo omaggiando in esclusiva il compositore e musicista tedesco. In modo amabile e profondo è riuscita a creare momenti musicali di fascino raro e di varietà dinamica assolutamente significativi , incantando la calorosa platea e facendo il tutto esaurito.

Un grido accorato in musica. Una musica che va oltre i confini di genere musicale e della lingua, capace di parlare al cuore delle persone e di emozionarle fino a creare un punto di incontro tra loro. Artista di caratura internazionale, ambasciatrice di pace, canta in molte lingue dalla lingua ebraica, yemenita, all’inglese, e riesce a stupire e sedurre persino in napoletano. Dotata di una particolare versatilità che la induce con destrezza e abilità ad esprimersi in così tanti generi musicali, che vanno dalla canzone napoletana al blues, dalla musica classica al jazz, dal canto yemenita al pop, a suggestioni mediorientali, superando tutte le barriere culturali. E la cosa più sorprendente è che riesce a trovare la giusta dose di armonia in ognuno dei generi e ritmi melodici esprimendoli abilmente. La sua voglia di esplorare il mondo musicale sino alla riscoperta della musica di Johann Sebastian Bach per un cambiamento, all’insegna dell’amore e della speranza. E poi testi di tematiche sociali a cui si è ispirata con riferimento al coraggio delle donne israeliane ma anche a quelle palestinesi.

Ma prima di arrivare al suo inedito lavoro sulle musiche di Bach, Noa incanta con il pezzo “I don’t know”, che immerge in un’atmosfera agogica che parte dall’intensità del testo, per poi culminare in una suggestione forte e trascinante di quella voce che non ha confini. Una performance in cui Noa mette tutta se stessa, coinvolgendo e sorprendendo tutti, chiedendo all’appassionata platea di farle da controcanto.

Si fa interprete di una sensibilità creativa, sconfinata nella sua bellezza e nel messaggio di speranza e di pace. Quella che recita e riempie di ammirazione, quando parla degli immigrati. Chi nel corpo, chi nello spirito: “tutti saremo su una barca, in attesa di giungere da qualche parte”. Noa non è sola sul palco. Insieme a lei ci sono dei musicisti di alto calibro. Gil Dor alla chitarra, compositore, direttore musicale, che condivide con la cantante oltre 28 anni di percorso professionale e di amicizia, Or Lubianiker al contrabasso, e Gari Seri alle percussioni. Momenti di intensa musicalità . L’acclamata artista, va davanti alle sue percussioni e si scatena in una della fasi più travolgenti del concerto. Suona con una ritmicità, dinamicità e una vitalità che lascia il pubblico ammaliato davanti a quell’inesauribile energia. Angelica e al contempo magnetica, riesce a spaziare con grande abilità nei brani da “Little loving” a “Look at me“. Delle sonate di Johann Sebastian Bach, Noa riprende ogni singola nota. Bach diventa anche jazz, e così la famosa “Badinerie della suite orchestrale n. 2 in Si minore” diventa “No, baby no” nelle tonalità che solo lei riesce ad esaltare e dare sfoggio di conoscenza della metodica jazz.

“Letters to Bach”contiene una corrispondenza con il grande compositore, così come punta alla novità. Restando assolutamente fedeli alla polifonia e alla forma originali, Noa e Gil eseguono i complessi brani, che hanno trasformato in canzoni, con straordinaria sobrietà e fluidità. La voce senza limiti di Noa e la chitarra impeccabile di Gil D’or, riescono a creare una rara esperienza musicale, simbiotica e brillante, unica e intensa. E ancora tanti brani anche in napoletano da “Santa Lucia“ a “ Vui durmiti ancora”, quest’ultima dedicata con grande affetto al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, anche lui palermitano come il pubblico in sala. E così arriva a “Beautiful that way”, il brano della colonna sonora del film di Roberto Benigni “La vita è bella”, quel pezzo che l’ha resa nota al mondo occidentale, della “Vita è bella”. Sulle note finali l’iconica “Ave Maria”, momenti di intense e incomparabili emozioni. Una voce temprata che scalda i cuori, che ha il calore di un abbraccio pieno di simpatia e una travolgente capacità di avvolgere e sedurre. Il classico di Bach/Gounod di cui Noa, scrisse le liriche all’inizio della sua carriera, e che da allora ha portato lei e Gil in Vaticano in infinite occasioni per esibirsi davanti a tre Papi, e per i cuori di milioni di persone in tutto il mondo. Il produttore esecutivo di Letters to Bach è il leggendario Quincy Jones.

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