Dai pippi ai lazzichinicchi |Gli strafalcioni dell'Ars - Live Sicilia

Dai pippi ai lazzichinicchi |Gli strafalcioni dell’Ars

Cronaca semiseria di una giornata in Parlamento. Fra parole storpiate e doppi sensi involontari.

Una giornata in Parlamento
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PALERMO – “Presidente, torna ad essere il vero Crocetta: prendi una parrucca e vai negli ospedali”. Lino Leanza voleva solo esortare il presidente della Regione a riscoprire “il dialogo con le parti sociali”, ma forse non si è accorto di averlo invitato a fare il clown in corsia. Capita. Soprattutto dopo aver trascorso in aula ore e ore a litigare. Inciampare in qualche errore grammaticale, perciò, è normale, o almeno usuale.

Soprattutto a Palazzo dei Normanni. Dove con cadenza bimestrale (forse per spararle grosse bisogna caricare le pile a dovere) gli strafalcioni tornano ad essere i veri protagonisti delle sedute d’Aula. Succede, così, che in bocca ai parlamentari Roberto Di Mauro e Giovanni Greco gli ictus diventino “ictissi”, e i Pip diventino “pippi”. Apologia della “i”. A Greco, poi, mettere la “i” un po’ dappertutto piace proprio. Oggi in aula ha riesumato anche un suo vecchio cavallo di battaglia, e proprio non gli riesce di chiamare i soldati mercenari “lazzichinicchi”.

Crocetta, perciò, pare sia  circondato “dai soliti quattro lazzichinicchi”, con i quali “sta lì, a fumare la sua sigaretta”. Lo showman deputato del Partito dei Siciliani ruba sempre la scena quando sale sul podio di Sala d’Ercole. E ne ha anche per il megafonino Antonio Malafarina: “Parlare dopo il collega Malafarina è come quando ai tempi del militare facevano bere il latte con il bromuro”, dice. Poi si ravvede: “Non si offenda, però, è quello che sente la mia pancia…”.

Ma in aula ha tenuto banco il rimpasto. Ormai non si parla d’altro. E, con il Pd che chiede di cambiare un paio di assessori, le dimissioni dell’avvocato Fiumefreddo, le giravolte sulla composizione delle liste per le europee, è normale confondere un po’ i nomi. D’altro canto, il nuovo governo si è appena insediato. E così un piccolo strafalcione lo fa anche il presidente Crocetta, che non essendo sicuro di chi fosse l’assessore mezionato, ha provato con un mix, per non lasciare nessuno escluso. Così l’assessore Linda Vancheri è diventata “la Vancheris”, in omaggio all’ex segretaria ora assessore al Turismo. Eppure, le due assessore non sono certo tra le nuove leve della giunta di governo.

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