Dal master alle assunzioni: Terna punta sull'Università di Palermo - Live Sicilia

Dal master alle assunzioni: Terna punta sull’Università di Palermo

Il gestore elettrico nazionale investirà 100 milioni nei prossimi 5 anni per sviluppare nuove competenze
PALAZZO STERI
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3 min di lettura

PALERMO – Terna, gestore della rete elettrica nazionale, investirà cento milioni di euro nei prossimi cinque anni per sviluppare le competenze necessarie a gestire un sistema elettrico in costante evoluzione. E intanto lancia un master di secondo livello in “digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, in collaborazione con le Università di Palermo, Cagliari e Salerno.

Il master per i neolaureati, presentato oggi allo Steri, a Palermo, farà da apripista a nuove professionalità dotate di competenze manageriali, ingegneristiche, informatiche e statistiche. Una volta terminato il master, 15 studenti selezionati con il supporto degli atenei coinvolti, saranno assunti da Terna e potranno operare nella sede di Palermo in qualità di: esperti di algoritmi e modelli per il mercato elettrico, esperti di sistemi di analisi e regolazione, esperti di gestione degli apparati di campo, esperti dei sistemi di automazione di stazione (Sas) ed esperti di sistemi IoT di stazione.

L’offerta formativa è stata presentata da Francesco Del Pizzo, direttore strategie di sviluppo rete e dispacciamento di Terna nonché presidente e coordinatore scientifico del Tyrrhenian Lab, e dal rettore dell’università di palermo Massimo Midiri. Il corso prevede l’insegnamento di tecnologie digitali e ingegneristiche all’avanguardia, laboratori di programmazione e attività sul campo. Tyrrhenian Lab ha l’obiettivo di istituire un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di 950 km di collegamento e 3,7 miliardi di euro di investimenti, favorendo l’integrazione dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Il master in “digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, presentato a Palermo da Terna, inizierà il prossimo novembre e sarà composto di quattro moduli per un totale di 60 crediti formativi, con percorsi personalizzati in base alle precedenti esperienze accademiche dei partecipanti, laboratori di programmazione e attività pratiche sul campo. Gli studenti con laurea magistrale in materie tecnico-scientifiche potranno presentare domanda di ammissione entro il 18 settembre.

“Oltre agli interventi infrastrutturali sulle reti, allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e all’incremento dei sistemi di accumulo, il quarto elemento abilitante per affrontare la transizione energetica è rappresentato dalla formazione di competenze specialistiche, di persone che in futuro potranno gestire le tecnologie legate al dispacciamento e alle evoluzioni dei mercati dell’energia – dice Francesco Del Pizzo, direttore strategie di sviluppo rete e dispacciamento di Terna nonché presidente e coordinatore scientifico del Tyrrhenian Lab -. Il Tyrrhenian Lab è un progetto di importanza cruciale, oltre che per Terna, anche per i territori coinvolti e per il sistema Paese”. Molto interesse è riversato sulle fonti energetiche rinnovabili, eolico e fotovoltaico. Dalla Sicilia, infatti, nel 2021, Terna ha ricevuto richieste di connessione per nuova capacità rinnovabile per 36 GW (29 GW di PV e 7 GW di eolico) ai quali si aggiungono circa 7 GW di eolico offshore.

“Il tema della transizione energetica è di altissima rilevanza per l’ateneo palermitano- dice Massimo Midiri, rettore dell’università di Palermo -, da sempre impegnato nello sviluppo culturale ed industriale. Per l’istituzione di questo master abbiamo collaborato con i docenti e con il personale amministrativo non solo del nostro ateneo, ma anche delle università di Cagliari e di Salerno. La sinergia con Terna è stata inoltre per noi uno stimolo e un elemento di grandissimo arricchimento culturale, che ci ha proiettato ancora di più nell’ottica della necessaria transizione digitale ed ecologica del nostro Paese”.


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