La Formazione è nel caos | Lo Bello: "Arrivano i rinforzi" - Live Sicilia

La Formazione è nel caos | Lo Bello: “Arrivano i rinforzi”

Dopo il rientro della Corsello, Italia Lavoro scrive alla Regione: non vogliamo lavorare con lei. Tirocini in ritardo: il dipartimento ha chiesto un parere legale anche su Ett. Intanto al Ciapi di Priolo problemi per i progetti che dovevano recuperare lavoratori di enti definanziati e sportellisti. Il neo assessore alla Formazione: "Ho chiesto 100 persone per smaltire gli arretrati".

Dal Piano giovani a Prometeo
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PALERMO – “I problemi ci sono, ma preferisco pensare alle soluzioni”. Il nuovo assessore alla Formazione Mariella Lo Bello si definisce una “ottimista, come deve essere ogni buon sindacalista. Perché questo mi toccherà fare da adesso in poi, la sindacalista”. Ma la Formazione siciliana non è mai stata così nel caos. Piano giovani, Garanzia giovani, Progetto Prometeo sono sostanzialmente fermi. Pieni di questioni irrisolte e nodi da sciogliere. Di contenziosi, dubbi, liti. Tre progetti, però, che coinvolgono potenzialmente 12 mila persone. E relative famiglie. Così, ecco i rinforzi in arrivo: “Già da stasera tutto dovrà essere più chiaro – annuncia la Lo Bello – ho già parlato col la dirigente della Funzione pubblica Luciana Giammanco. In assessorato servono cento persone, subito e tutte insieme”. Per lavorare agli stipendi arretrati, soprattutto. Ma anche per far partire tutto ciò che oggi appare immobile.

Piano giovani tra dubbi e ritardi

“Il Piano giovani non si è mai fermato”, ha assicurato il presidente Crocetta, fin da settembre. E invece, da allora, il nuovo bando per i tirocini (che sarebbero persino cresciuti, dopo un accordo tra l’allora assessore Scilabra e il ministero del Lavoro) non è stato più pubblicato. E anche il governatore ha finito per complicare la questione. Italia Lavoro ha inviato una lettera in assessorato: il rientro al dipartimento Lavoro di Anna Rosa Corsello non sarebbe piaciuto ai dirigenti della società che fa capo proprio al Ministero. Nella lettera del direttore Reboani, l’intenzione di chiudere i rapporti con la Regione siciliana a causa delle accuse lanciate dalla burocrate anche in occasione di una commissione parlamentare all’Ars e sfociate in querele. “Ho già chiamato Reboani – spiega però Mariella Lo Bello – e gli ho chiesto un incontro per i prossimi giorni. Vedremo”.

Ma non c’è solo il “caso Italia Lavoro” a complicare la situazione. In assessorato, infatti, dopo il caos del flop day, la preoccupazione è enorme. Così, quasi ogni decisione passa attraverso una richiesta di parere all’Ufficio legale della Regione. È stato così per riconoscere la validità delle iscrizioni al portale del Piano giovani in agosto e così sarà anche per i prossimi passi. Uno di questi, su cui il dipartimento Formazione sta chiedendo un parere agli avvocati della Regione riguarda l’eventuale (ri)affidamento all’azienda Ett della gestione del portale stesso. Affidamenti su cui si sono allungate le ombre dell’illegittimità, oltre che della responsabilità sul flop, attraverso le parole, nei mesi scorsi, sia dell’assessore Scilabra che dello stesso presidente della Regione Crocetta. Così, i bandi che sarebbero dovuti partire già settimane fa, rimangono nel cassetto. Anche perché il governo sta pensando a un mutamento radicale della gestione di questo progetto. Un mutamento che finirebbe, ovviamente, per rallentare ancora le cose.

“Ritengo – spiega infatti Mariella Lo Bello – che la gestione affidata a due diversi dipartimenti del Piano giovani e della Garanzia giovani sia stato proprio il motivo alla base del corto circuito relazionale e amministrativo che ha portato al caos del click day. Credo che tutto vada gestito da un unico assessorato, come ci ha chiesto, del resto, lo stesso sottosegretario Delrio in occasione della sua visita a Palermo”. Tutto quanto gestito da un assessorato. Quello della Formazione, per l’esattezza. Un principio, del resto, già espresso dallo stesso Crocetta. Così, Piano giovani e Garanzia giovani dovranno viaggiare insieme. Uno “schema”, del resto, voluto proprio da Anna Rosa Corsello con un bando del 18 agosto, ripudiato dagli allora assessori Scilabra e Bruno. Proprio quel bando che unificava risorse e destinatari dei tirocini portò alla cacciata della Corsello. Che adesso, però, è tornata al suo posto, ma potrebbe vedersi “soffiare” dalle proprie competenze il mega bando destinato agli under 30.

Garanzia giovani: che fine hanno fatto le graduatorie?

Che intanto, langue. È fermo. Tra gli scaffali e le scrivanie del Ciapi di Priolo, ente che appare sempre più in sofferenza. Una sofferenza in un certo senso prevedibile, considerato che l’ente in house della Regione ha finito per caricarsi, e in un brevissimo lasso di tempo, il peso di personale e problemi differenti. Eppure, anche per la Garanzia giovani sembrava fatta. Dopo polemiche, bandi pubblicati e ritirati, si era giunti, finalmente, alle selezioni. Svolte tra il 16 e il 17 ottobre scorso. Da allora, il silenzio. Nonostante la presdisposizione delle graduatorie non sembrasse un problema così difficile da risolvere, visto che i candidati si erano sottoposti a un test che consisteva in dieci domande, con risposta multipla. Ma da allora, ancora nulla. Nessuna notizia su chi potrà sottoscrivere un contratto a tempo determinato della durata compresa tra uno e sei mesi. Circa duemila i posti messi a bando, 2.400 gli aspiranti orientatori. “Ma i test e le risposte – la denuncia del responsabile Formazione della Cisl Giovanni Migliore – sono ancora sigillati in busta chiusa. Cosa si aspetta?”. Una domanda che inizia a farsi anche l’assessorato: “Anche se questo progetto non attiene esattamente al mio assessorato – spiega Mariella Lo Bello – parlerò col mio collega al Lavoro Caruso per capire cosa è successo. Evidentemente c’è qualcosa che non va”.

Il flop Prometeo: non partono i corsi

Ma al Ciapi, i problemi non sono solo legati alla Youth guarantee. L’ente regionale, infatti, avrebbe dovuto gestire anche i corsi Prometeo. In pratica avrebbe dovuto “raccogliere” le ore di formazione tolte agli enti che sono stati via via definanziati e privati dell’accreditamento. Ma anche qui, i dubbi e i ritardi sono tanti. Sul sito ufficiale del Ciapi di Priolo, infatti, campeggia un pugno di volantini che illustrano alcuni dei corsi effettivamente in fase di avvio: dai tecnici per la gestione dei porti turistici agli assistenti per l’infanzia. Ma la realtà è ben più dura degli invitanti depliant pubblicati sul web. “Dei 312 corsi che dovrebbe gestire il Ciapi – afferma Migliore – ne sono partiti solo 97. Quel progetto, che avrebbe dovuto riavviare a lavoro 1.415 dipendenti degli enti definanziati, ne ha riportati in servizio poco meno di 400. Un altro fallimento”. Fallimento imputabile, secondo il presidente della Regione, alla scarsezza di allievi disposti a frequentare quei corsi. “Ma già venerdì – annuncia l’assessore Lo Bello – convocherò i vertici del Ciapi. Voglio verificare se l’ente è in grado di gestire tutte quelle emergenze e quel personale. Ammetto di essere un po’ preoccupata”. Anche perché all’orizzonte di incombenze potrebbero arrivarne altre. Un recente emendamento alla riforma della Formazione, infatti, dovrebbe trasformare il Ciapi nella nuova Agenzia unica per il lavoro e la formazione. Dovrà, insomma, gestire il destino dei lavoratori degli enti e degli ex sportellisti. “Intanto – conclude la Lo Bello – servirà subito personale in assessorato. Ho chiesto cento persone. E arriveranno. Si dovranno occupare prima degli arretrati, poi penseremo anche al futuro”. Un futuro che somiglia sempre più a un’incognita.


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