PALERMO – Adesso è arrivata l’ufficialità. Con il più difficile dei via libera. Dall’Unione europea arriva il primo semaforo verde per l’anello ferroviario di Palermo. L’iter burocratico per la realizzazione dell’infrastruttura, che completerebbe il circuito della metropolitana del capoluogo, era congelato da mesi perchè la Commissione di Bruxelles voleva verificare se si stesse configurando un aiuto di Stato a Rfi, Rete ferroviaria italiana, la partecipata delle Ferrovie scelta come soggetto attuatore e stazione appaltante.
Adesso il via libera è arrivato. Con l’ok dell’Unione europea, per dirla con il presidente della Regione Rosario Crocetta, “è stato superato lo scoglio dello screening per aiuti di stato”. Manca, però, un altro passaggio: si chiama “scheda Grandi progetti” ed è l’atto con il quale l’Unione europea, contestualmente all’approvazione di un progetto, definisce il tasso di cofinanziamento, cioè quale fetta della torta sarà finanziata da Bruxelles. Un mero passaggio formale che secondo Crocetta “sarà conseguito celermente”, e che a questo punto pare scontato: la notifica ufficiale, infatti, deve arrivare entro trenta giorni. Si procede dunque a tappe serrate, tanto che l’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta si spinge a una previsione ottimistica: “L’avvio del cantiere – afferma – arriverà entro l’anno”.
Le pregiudiziali sul sospetto di aiuto di Stato erano state sollevate a maggio e soltanto il dialogo con Regione e Comune ha permesso di sbloccare la situazione a cinque mesi di distanza. Dopo il via libera dell’Europa mancheranno solo alcuni tasselli burocratici: l’emissione dei decreti di finanziamento da parte della Regione e l’approvazione di una delibera di giunta che dia mandato a Rfi per aprire i cantieri. Il resto è già fatto: l’appalto dell’anello, infatti, è stato già aggiudicato alla Tecnis di Catania. “L’ostacolo maggiore – dice Bartolotta – è stato superato, adesso potranno ripartire i lavori. Le somme erano già impegnate ma la loro materiale erogazione era sub iudice a causa di questo problema, ora attiveremo la conferenza di servizi per trasferire le risorse come ci eravamo impegnati a fare. Mancano solo alcuni atti formali. Noi siamo pronti a ripartire immediatamente con l’iter e siamo disponibili ad andare incontro al Comune se ci fossero eventuali criticità”.
La scheda Gp approvata riguarda la prima tranche dei lavori sull’anello, inserita nella programmazione 2007/2013, mentre la seconda tranche sarà inserita nella programmazione europea 2014/2020. Il rispetto dei tempi in questa fase è fondamentale perchè i fondi comunitari per la tratta A dell’anello sono spendibili al massimo entro il 2015, pena la loro restituzione e l’addio forse definitivo all’infrastruttura. E sarebbe stato un vero smacco per l’amministrazione comunale che l’ha perfino inserita nel Piano Triennale Opere Pubbliche. “L’annuncio del via libera europeo fatto dal presidente della Regione – dice l’assessore comunale alla Mobilità, Tullio Giuffrè – conferma l’ottimismo che avevo manifestato in precedenza sull’accoglimento delle controdeduzioni fornite da Ferrovie, Regione e Comune sulla questione degli aiuti di Stato. Esprimo rammarico per l’enorme lasso di tempo intercorso che rinvia ulteriormente l’avvio di un cantiere vitale per la città”.
Il progetto dell’anello ferroviario è articolato in due fasi per un costo complessivo di 248,4 milioni di euro. La prima fase consiste nella realizzazione di un nuovo tratto tra la fermata esistente a Giachery e la futura stazione con due nuove fermate (“Porto” e “Politeama”) e nella realizzazione nel tratto già in esercizio della nuova fermata denominata “Libertà”. Questo intervento prevede un costo complessivo di 154,6 milioni di euro (dei quali circa 27 per una variante progettuale), in parte finanziati dallo Stato ed in parte dalla Regione con fondi europei, oltre ad una piccola quota di cofinanziamento comunale. La seconda fase riguarda l’effettiva chiusura dell’anello ferroviario con il proseguimento del tracciato dalla nuova stazione Politeama alla stazione Notarbartolo con la realizzazione di una nuova fermata “Malaspina” nella vicinanze della caserma “Di Maria”. Questo intervento prevede un costo di investimento di 93,7 milioni di euro. A regime potrebbero essere trasportati oltre 8.200 passeggeri.
Per la realizzazione dell’anello sono previsti diversi cantieri: quello per la realizzazione della fermata Libertà, in viale Lazio tra via Libertà e via Sicilia, con la chiusura del tratto in questione per tutta la durata del cantiere e la chiusura del tratto di viale Campania compreso tra via Brigata Verona e via Lazio, anch’esso per tutta la durata del cantiere; quello per la realizzazione della fermata Politeama, ubicato nell’area adiacente al palchetto della musica in piazza Castelnuovo e scavo lungo la via Emerico Amari; quello per la realizzazione della fermata Porto presso il varco “S. Lucia” in via Francesco Crispi, con la chiusura dell’intera piazzetta della Pace e la richiesta di un’area all’interno dello spazio della fiera del Mediterraneo.
“E’ importante che i lavori per la chiusura dell’anello ferroviario abbiano finalmente preso la giusta direzione e che si stiano rimuovendo gli ostacoli di vario tipo che si erano frapposti alla prosecuzione. E’ un importante risultato che premia il lavoro sinergico fatto da tutti gli enti coinvolti e che permetterà di dotare la città di una importante infrastruttura che, col tram ed il passante, renderà migliore il sistema dei trasporti urbano e metropolitano”. Lo ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando che ha anche ricordato “l’impegno che l’Amministrazione ha posto tramite l’assessore Giuffrè, affinché questi risultati fossero raggiunti”.