PALERMO – Un quartiere abbandonato a se stesso pur essendo a due passi dal centro storico e dai luoghi del comando come Palazzo dei Normanni o Palazzo d’Orleans. È il quartiere Danisinni, per il cui rilancio culturale e legalitario da anni si battono residenti e associazioni. E così ieri si è tenuto un tavolo interistituzionale fra gli assessori alla Mobilità, Tullio Giuffrè, e alle Attività Sociali, Agnese Ciulla, le consigliere Antonella Monastra, Giusi Scafidi e Serena Bonvissuto, i rappresentanti dell’Arpa, la quarta commissione consiliare, le associazioni di quartiere, i frati cappuccini che hanno un convento nella zona e semplici parrocchiani. L’ultimo era stato ad agosto insieme al consiglio della quarta Circoscrizione e all’Asp.
L’obiettivo è innanzitutto far riaprire due strutture chiuse da tempo come il consultorio familiare di piazza Danisinni e l’asilo nido comunale “Galante”, già più volte vandalizzate, depredate o usate come ricovero per animali. “Il Comune ha vinto un bando anni fa per il loro recupero – spiega la Monastra – ma i fondi ancora non si sono visti. Ogni anno c’è un motivo diverso. Queste due strutture sono il vero vulnus del quartiere. Ma è necessaria anche una riscoperta culturale del quartiere pensando, ad esempio, a percorsi storici o pedonali, al recupero del verde e di tutto un tessuto urbano di cui fanno parte piazza Cappuccini, il parco del Genoardo, magari mettendoli in collegamento con la Zisa”. La Bonvissuto come “la società civile, che ha come punto di riferimento la parrocchia, partecipi attivamente alla valorizzazione di questo affascinante quartiere, ricco di potenzialità ambientali e turistiche e sito a poca distanza da Porta Nuova e dalle Catacombe. Bisognerebbe promuovere dei tavoli di lavoro tematici inerenti alle iniziative di socialità, mobilità e recupero del patrimonio del quartiere per farlo conoscere alla città”.
La partecipazione al tavolo dell’assessore Giuffrè è legata alla presenza in via Imera di un cantiere per realizzare una fermata del passante ferroviario. Per la Monastra “il cantiere sta avendo un grosso impatto sul quartiere. Mi ha fatto piacere constatare la disponibilità dell’assessore nel pensare a una forma di partecipazione collettiva per studiare le soluzioni adatte a ridurre tale impatto. Ritengo importante che i cittadini possano dire la loro confrontandosi con l’amministrazione”.