“Ma quale partito parallelo, ma quale voto disgiunto, mi farebbero un tso se sostenessi De Luca. Siamo compatti con Schifani per vincere, forse quelli di Musumeci potrebbero avere interesse a dimostrare che senza di lui si perde”. Gianfranco Micciché risponde a Cateno De Luca che, intervistato da LiveSicilia, aveva parlato dell’esistenza di un “partito parallelo nel centrodestra”. Un partito fatto, direttamente o indirettamente, da Micciché e Stancanelli “vittime” di alcune scelte della coalizione. Ma il presidente dell’Ars non accetta ombre e rilancia la sua azione al fianco di Renato Schifani.
Partiamo da questo “partito parallelo” che, secondo De Luca, esisterebbe!
“Se io facessi un accordo con Cateno De Luca mi darebbero il tso. Una volta che è andato via Musumeci, fare l’accordo con De Luca sarebbe folle. Che Cateno De Luca sia furbastro… di tutte le minchiate che dice, la più grossa è quella che nel centrodestra qualcuno faccia un voto disgiunto e in particolare che possa farlo Micciché. De Luca ha detto che io farei il presidente dell’Ars, sono minchiate colossali. Non dobbiamo meravigliarci che i siciliani gli vadano dietro, i primi sono i nostri politici che gli credono. Gli unici che fanno il voto disgiunto possono essere quelli di Musumeci, che hanno interesse a dimostrare che si può perdere senza di lui. Io parlo con tutti, ho sentito Di Paola, ma non voterò per lui. Spesso chiamo io direttamente per sapere delle informazioni, ma non vuol dire che li sostenga”.
Cosa ne pensa di De Luca?
“De Luca sta dimostrando una furbizia straordinaria perché continua a cavalcare una minchiata che gli abbiamo costruito noi. Poi io mi rendo conto che nel centrodestra ci sono moltissime persone che non mi amano, che creano problemi, mi è stato detto che Tommaso Calderone vota De Luca, come fa? Se si rafforza De Luca, lui perde. È il momento di usare intelligenza e furbizia, passo la giornata a lavorare per Schifani, ieri ho incontrato tutti i grandi elettori, quelli che hanno peso, che ho diffidato dal fare il voto disgiunto”.
Ha notato tra la gente una spinta verso De Luca?
“A Palermo non la vedo, poi arrivano sondaggi, voci, che fanno pensare che sia possibile. Personalmente non lo considero molto forte, c’è qualche sostenitore, ma il voto di De Luca è ancora il voto di stomaco, quello che era dei 5 stelle e penso che questo voto si possa dividere, spero che sia più basso rispetto a prima”.
Parlava della componente di Musumeci
“Se c’è qualcuno a cui conviene il voto disgiunto non siamo noi. Se volessi fare quello che fanno gli altri direi che Musumeci vota De Luca, ma non credo che sia vero, dico che potrebbe convenire a lui. Se c’è qualcuno che può avere la rivalsa di dire che senza di lui si perde, potrebbe essere Musumeci”.
Lei ha rinunciato alla presidenza dell’Ars
“Ho fatto una battaglia e ho perso la presidenza dell’assemblea. Tutti gli alleati avevano un disagio con Musumeci, dopo aver fatto questa battaglia non sosterrei mai un altro presidente se non il nostro candidato”.
Cosa ne pensa della Meloni presidente del Consiglio?
“È una persona molto brava, è sicuro. Se la Meloni dialoga, come non ha fatto Musumeci e come ha fatto invece Berlusconi, penso che potrà governare bene”.
Su molte tematiche lei ha avuto una posizione più moderata rispetto alla Meloni
“Noi siamo di Forza Italia e siamo garanzia di moderazione in questa coalizione”.
Con Salvini come sta andando?
“Il rapporto è assolutamente franco e leale, quando ci stringiamo la mano nessuno può avere dubbi”.
Cosa sarebbe meglio? Governo Meloni o governo di un tecnico a larga maggioranza?
“Basta tecnici. In questo ha perfettamente ragione Schifani, gli assessori devono essere dei politici
Non abbiamo bisogno di manager, è sicuro che se l’Italia si affidasse a un tecnico farebbe ridere l’intero mondo”
Schifani ha apprezzato molto l’operato di Ruggero Razza
“Il 12 settembre sono stati fatti dei decreti sulla sanità che creano problemi. Razza non ha fatto male, ha fatto cose da evitare e ha evitato il confronto. Il confronto è stato non voluto, hanno fatto cose, magari in buona fede, ma sbagliando. La mancanza del dialogo, del confronto, è la prima responsabile. Poi che Schifani abbia parlato bene di Razza, con un filmato che hanno fatto vedere, non si può dire solo male. Io li ho accusati di rifiutare il dialogo”.
Dialogo vuol dire posti di sottogoverno come ha lasciato intendere il presidente Musumeci?
“Il primo partito avrebbe diritto di chiedere le deleghe che preferisce, ho lamentato che questo assessorato venisse utilizzato contro i partiti. A me interessa che all’assessorato alla sanità vada uno bravo, che si comporti bene con tutte le categorie, evitando errori che sono stati fatti in questi 5 anni. Sono stati fatti errori perché si è sbagliato. Il fatto che all’assessorato alla sanità non ci sia un medico è un problema. L’umiltà avrebbe dovuto dare luogo a un confronto con gli operatori sanitari, ma ci sono stati avvocati e ingegneri al posto dei medici a guidare la sanità”.
Il bis di Musumeci non è passato, e se ci fosse quello di Razza alla sanità?
“Non faccia il furbo, Schifani ha detto che ci vuole nuova gente, politica e che abbia capacità nel settore, credo che qualcuno ci sia, non c’è bisogno di assessori del passato. Credo che il governo Schifani si deve riconoscere in un governo competente, che abbia un sentimento di appartenenza che è molto importante. Sono molto fiducioso che Schifani farà bene, perché è stato uno dei migliori presidenti del Senato e probabilmente, il fatto che fosse un vero politico, lo ha favorito. È stato severo, accomodante e sempre disponibile alla mediazione e al confronto. Sono molto ma molto fiducioso”.
E al suo amico De Luca che messaggi manda?
“Non è questo il sistema per fare politica, il populismo non ha funzionato nella storia e ha portato ai governi 5 stelle. Se lui ritiene di essere stato bravo tiri fuori i risultati di Messina, invece di insultare tutti, immaginando che la gente gli dia consenso. Non è quello che la storia vuole. Quella è l’esperienza dei 5 stelle, di tanti altri partiti populisti che non può essere considerata”.
La prima cosa da fare col nuovo governo siciliano
“Incontrare una serie di categorie, consorzi di bonifica, sanità, una marea di cose in cui intervenire in tempi brevissimi. Sono certo che Schifani saprà farlo in tempi brevissimi”.