CATANIA – “Devo comunicare una notizia scottante”. Con questo incipit, Antonella Liotta, il commissario plenipotenziario della Provincia regionale di Catania, ha aperto la conferenza stampa di oggi, convocata nel centro funzionale di via Nuovaluce, per delle comunicazioni sulla situazione finanziaria dell’Ente. Una definizione, in effetti, tutt’altro che impropria. É stata notificata ieri, infatti, l’ordinanza della corte d’appello di Catania che obbliga la Provincia al pagamento immediato del cosiddetto “Debito Ifi”, una cifra record di oltre 23milioni di euro.
“Siamo arrivati dunque al capolinea”, ha commentato la Liotta spiegando come la storia di questo debito risalga ad una truffa del 1972. “Avevamo intenzione di rateizzare questo debito in più anni, in modo da rendere più soft l’impatto di questo debito sulle casse dell’ente. Ci stavamo riuscendo, ma da oggi la situazione è mutata”. È la stessa Liotta ha spiegare cosa accadrà nel prossime ore: “Già da domani il creditore potrebbe presentarsi alla tesoreria della Provincia e riscuotere l’intera cifra con gli interessi. Ritengo – ha aggiunto- che a questo punto convenga che il debito sia eliminato immediatamente, ogni giorni che passa salgono gli interessi del creditore. Non dobbiamo farci altri danno. Da lunedì ho dunque disposto che sia liquidato il debito”.
Lo scenario che si abbatterà sulla Provincia etnea è quello di uno sforamento virtuale, ma che diverrà effettivo con la fine dell’anno in corso, del patto di stabilità per l’esercizio del 2013. Sui bilanci dell’Ente si abbatterà una sofferenza pari a 10 milioni di euro. Uno squilibrio su cui si tenterà di rientrare, come ha spiegato diffusamente la Liotta, attraverso un piano articolato di razionalizzazione della spesa e di aumento delle entrate: “Attenzione però – ha chiosato il commissario- non alzeremo ulteriormente le tasse. Punteremo invece su di una vasta azione immobiliare”. La Liotta in questa fase ha voluto però rassicurare inoltre i lavoratori della Provincia: “Le cifre per i loro stipendi sono già state accantonate. Questa cifra – ha aggiunto- ricadrà purtroppo sull’intero territorio, è ovvio che non potremmo finanziarie eventi e non potremmo neanche rispondere positivamente ai comuni che avranno bisogno di riparare le buche nelle strade”.
Nel corso della conferenza stampa, la Liotta ha voluto lanciare -senza citarlo mai direttamente- una stoccata all’indirizzo di Giuseppe Castiglione, l’ex presidente della Provincia: “Penso che l’Ente oggi non si sarebbe imbattuto in questa situazione così grave, se agendo da buon padre di famiglia, la vecchia amministrazione, che conosceva l’entità di questo debito almeno del 2011, avesse accantonato un tesoretto di 3milioni l’anno, una strategia che ci avrebbe permesso oggi di non sforare il patto”. Giudizio che l’attuale sottosegretario all’Agricoltura del governo Letta fa sapere di non gradire: “Un buon padre di famiglia – riferisce a LiveSicilia- fa di tutto per non pagare fino alla fine un debito che ritiene ingiusto. Noi comunque ci siamo opposti in qualsiasi sede contro questo decreto ingiuntivo, c’è una ricostruzione dei fatti che lo dimostra. Appunto perché noi ritenevamo che fosse giusto non pagare. Ho fatto anche un esposto alla Procura -aggiunge Castiglione- per verificare se ci sono state delle responsabilità nel corso degli anni in merito alla gestione di questo debito. Di più -conclude- non so cosa avrei potuto fare”.