Massimo Dell’Utri, candidato nella lista di Forza Italia alle Europee per Noi Moderati e appoggiato da Cuffaro: è lei?
“Sì, sono io”.
Si presenti.
“Sono di Caltanissetta, compio 58 anni ad agosto di cui trentadue da avvocato, sono sposato con Chiara e padre di Marina e Cesare, sono stato un giovane della Democrazia Cristiana e da sempre milito nei partiti di centro nell’alveo del centrodestra, amante della lettura e delle lunghe camminate, europeista convinto…”.
Va bene. Si va di corsa…
“Mamma mia, ma è un percorso bellissimo, semplice e genuino, intorno a una candidatura condivisa, voluta da tutti. Per cui ringrazio tutti. Da tre anni faccio il segretario di Noi Moderati in Sicilia e questa candidatura è una grande responsabilità, ma anche un bel riconoscimento”.
Un po’ di affanno. Per la corsa?
“Sì, anche…”.
Non è che la preoccupa un po’ parlare con un giornalista?
“Non mi preoccupa, ma sono conscio della mia grande responsabilità, come le dicevo, e devo misurare le risposte”.
Sarà un bel derby, nella lista di Forza Italia…
“Alt! Non ci sono né derby, né contrasti”.
No?
“No, c’è una lista molto forte, tutti i candidati sono autorevoli e spero che il successo elettorale aiuti il progetto. Non ci sono guerre, in ogni caso io sono per la pace”.
Che progetto sarebbe?
“Creare un vero centro politico e unito, perché vedo, finalmente, la condizione di riparlare di una comunità basata sui valori cristiani e ispirata al Partito Popolare originario”.
Come ‘O Biancofiore simbol d’amore’, inno della vecchia (diciamo così) Democrazia Cristiana?
“Ogni tempo ha la sua storia. Ma non si può negare che la DC abbia reso grandi servigi al Paese, al netto degli incidenti di percorso”.
Lei in chi si identifica?
“In nessuno, per carità. Penso con riconoscenza ad Aldo Moro, a Benigno Zaccagnini, a Ciriaco De Mita che ebbi la fortuna di conoscere da giovane delegato DC. E a tanti altri”.
Tutta gente a sinistra, come posizioni e aree, nel partito. Lei invece sta col centrodestra.
“Era, complessivamente, la sinistra DC, una cosa diversa dalla sinistra”.
La sua più grande fortuna?
“Posso ancora salutare i miei genitori, ogni mattina”.
Ora arriva la domanda finale.
“Sono pronto”.
Se la definiscono candidato cuffariano si risente?
“No, ma le cose sono un po’ diverse. C’è un progetto centrista, che include pure Totò Cuffaro, e io ne faccio parte, in questa fase, come candidato alle Europee”.
Dunque, secondo lei, Cuffaro, nonostante la nota condanna, ha diritto all’agibilità politica?
“Lo ha detto un tribunale. Assolutamente sì”.