Denise Pipitone, le nuove indagini e "il teletrasporto"

Denise Pipitone, le indagini e ‘il teletrasporto’ dei rapitori

Su cosa hanno lavoravo i pubblici ministeri e perché hanno chiesto l'archiviazione

PALERMO – Il 10 aprile 2021 Maria Angioni, ex pubblico ministero a Marsala e titolare delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, oggi in servizio a Sassari, invia una email alla Procura di Marsala. Un ipotetico testimone oculare le ha detto che l’autore del sequestro è Giuseppe Della Chiave.

Da qui la riapertura del vecchio fascicolo e le nuove indagini sulla scomparsa della bambina. Di lei non si hanno più tracce dall’1 settembre 2004. Il procuratore di Marsala Vincenzo Pantaleo e i sostituti Roberto Piscitello e Giuliana Rana qualche giorno fa hanno chiesto l’archiviazione, oltre che per Della Chiave, anche per Anna Corona, la mamma di Jessica Pulizzi, già imputata e assolta con sentenza definitiva.

Convocata dai pm Angioni lascia intendere che gli accertamenti all’epoca furono viziati dalla possibile infedeltà della polizia giudiziaria che in qualche caso avrebbe depistato le indagini. Angioni è stata rinviata a giudizio per false informazioni al pm. Le sue rivelazioni vengono bollate come “elucubrazioni”.

Altra circostanza: un uomo, Vincenzo Ferro, racconta di avere visitato la casa dove abitava Anna Corona all’epoca dei fatti in via Pirandello. Dice di avere notato che su una parete del garage c’era una sorta di rattoppo, come se fosse stata chiusa una vecchia apertura. Ed ecco giustificata la perquisizione nell’immobile. Nulla è stato trovato. Né rattoppi, né aperture nelle pareti. Gli accertamenti si sono estesi al garage dove c’è una botola che porta a un pozzo. Nulla, nessun indizio è stato trovato.

La testimone, perché si tratta di una donna, che ha scritto ad Angioni, sostiene di avere visto Della Chiave e la moglie insieme a Denise. Fin qui era una ipotesi su cui era necessario lavorare. Peccato che nella stessa e mail il luogo dell’avvistamento viene indicato non più a Mazara del Vallo, ma a Pescara. Come se “in un ipotetico teletrasporto spazio-temporale Della Chiave e la moglie Loredana Genna- scrivono i pm – individuati a Mazara in motorino si fossero magicamente trasferiti a Pescara a bordo di un treno”.

Il telefono di Della Chiave è finito sotto intercettazione, assieme a quello della moglie, della mamma della donna e del figlio. Non è emerso alcun indizio utile. C’è da aggiungere che il riferimento a Giuseppe Della chiave fu fatto all’epoca delle prime indagini dallo zio oggi deceduto. Per tutto questo la procura ha chiesto l’archiviazione della posizione di Della Chiave. Così come per Anna Corona.


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