La frase shock sulla piccola Denise| Nuova inchiesta per omicidio - Live Sicilia

La frase shock sulla piccola Denise| Nuova inchiesta per omicidio

La Procura generale di Palermo ha trasmesso un'intercettazione fra le sorelle Jessica e Alice Pulizzi alla procura di Marsala. E il capo dei pm ha aperto un nuovo fascicolo, al momento a carico d'ignoti. Dopo dieci anni il mistero è ancora fitto.

PALERMO – Adesso si indaga per omicidio. La frase shock saltata fuori dal riascolto delle intercettazioni fa scattare una nuova inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone (LEGGI). Era il 2004 quando la piccola veniva inghiottita nel nulla a Mazara del Vallo. Non aveva neppure quattro anni. Oggi la complicata vicenda giudiziaria si arricchisce di un nuovo capitolo.

La Procura generale di Palermo ha trasmesso alla Procura di Marsala il contenuto di una conversazione fra le sorelle Jessica e Alice Pulizzi, e il capo dei pm marsalesi, Alberto Di Pisa, ha aperto un fascicolo per omicidio. Al momento è a carico di ignoti perché Di Pisa vuole prima sentire il contenuto della conversazione, la cui trascrizione è entrata nel processo d’appello a Jessica Pulizzi, assolta in primo grado dall’accusa di sequestro di persona.

La Corte d’appello di Palermo ha incarico un esperto di riascoltare e trascrivere alcune conversazioni già acquisite in dibattimento. Sembrava un capitolo chiuso ed invece il dialogo, stando alla ricostruzione del perito, svelerebbe che la piccola Denise sarebbe stata uccisa.

Era l’11 ottobre 2004. Un mese e dieci giorni dopo la scomparsa della piccola. Jessica: “Eravamo a casa… la mamma l’ha uccisa a Denise”. Alice: “L’ha uccisa?… a Denise la mamma?… e dici tu sti cosi… boh… non le dici tu queste cose… boh”. Jessica: “Tu non ha parrari…”. Alice: “Chistu è logico”. Quel giorno Alice era attesa in Procura a Marsala per essere ascoltata.

Si tratta di un’interpretazione che si avvicina molto a quella di Pietro Indorato, il perito nominato dal legale di parte civile, l’avvocato Giuseppe Frazzitta (assiste Piera Maggio, madre della piccola), ma duramente contestata dai legali dell’imputata, gli avvocati Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre. Un perito di parte sostiene, infatti, che sia impossibile stabilire con certezza il contenuto delle parole, appena sussurrate e registrare nella rumorosa casa di Anna Corona, la madre delle Pulizzi, tirata in ballo dalla figlia nella contestata registrazione.

Inevitabile che la trascrizione venisse spedita a Marsala e il procuratore Di Pisa ha aperto subito l’inchiesta in attesa di potere ascoltare la registrazione che era già stata vagliata dai pm. Ma l’interpretazione offerta ora dal perito apre uno scenario tanto nuovo quanto inquietante.

Su Anna Corona, e non solo, in passato si era indagato per concorso in sequestro di persona. L’inchiesta fu archiviata nel dicembre 2013. Una scelta contestata dall’avvocato Frazzitta secondo cui, c’erano tutti gli elementi per ritiene che la madre avesse aiutato la figlia Jessica nelle fasi successive al rapimento. Il giudice non la pensò alla stessa maniera.

“Ho chiesto alla corte d’appello di Palermo il file della registrazione – dice il procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa – dopo che tre giorni fa ci era stata trasmessa la trascrizione della registrazione”. Quella pronunciata da Jessica è una frase isolata e la sua stessa interpretazione è stata contestata dai legali della difesa.


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