"Deputato regionale e prestanome" | Il miccicheiano Mineo sotto accusa - Live Sicilia

“Deputato regionale e prestanome” | Il miccicheiano Mineo sotto accusa

Come scrive Repubblica, nella sua edizione online, guai per un miccicheiano di ferro. Scrive Salvo Palazzolo: "Lo storico clan del rione Acquasanta avrebbe potuto contare su un insospettabile prestanome per gestire le proprie ricchezze: Franco Mineo, deputato regionale eletto nella lista del Popolo delle libertà, uno dei grandi sostenitori del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè". (...)
Lo scrive "Repubblica"
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Come scrive l’edizione online di “Repubblica”, guai per un miccicheiano di ferro. Scrive Salvo Palazzolo: “Lo storico clan del rione Acquasanta avrebbe potuto contare su un insospettabile prestanome per gestire le proprie ricchezze: Franco Mineo, deputato regionale eletto nella lista del Popolo delle libertà, uno dei grandi sostenitori del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè. Questa mattina, gli agenti del centro operativo Dia di Palermo gli hanno notificato un decreto di sequestro per tre immobili, firmato dal gip Piergiorgio Morosini su richiesta del procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dei sostituti Pierangelo Padova e Dario Scaletta. Mineo è indagato per trasferimento faudolento di valori, con l’aggravante di aver favorito l’organizzazione Cosa nostra”.

“A mettere nei guai Mineo – secondo Repubblica – sono state le intercettazioni disposte dalla Direzione distrettuale antimafia: una cimice, piazzata nell’agenzia di assicurazione gestita dal deputato, avrebbe registrato più di un dialogo imbarazzante. Periodicamente, Mineo divideva gli affitti dei tre immobili con Angelo Galatolo, ufficialmente solo un usciere dell’azienda sanitaria 6 di Palermo, in realtà ritenuto dagli inquirenti il cassiere del clan dell’Acquasanta”.

Secondo l’accusa: “Mineo e Galatolo erano in società occulta”, questo lo scenario contenuto nel decreto di sequestro preventivo. E le intercettazioni sono pesanti e sembrano una freccia nell’arco per le tesi dell’accusa,  a primo acchito: ” “Solo, solo che partner che c’hai – dice il deputato regionale all’esponente mafioso, non pesando affatto di essere intercettato  –  guarda, un assegno di 3450 euro…”.
“Angelo – ricorda il quotidiano diretto da Ezio Mauro – figlio del boss Gaetano Galatolo, era stato arrestato alcuni anni fa, per estorsione: le dichiarazioni dei pentiti lo chiamavano in causa come il volto pulito del clan. Ma poi fu assolto. Nel 2002, gli furono trovati a casa due lingotti d’oro, 32 mila euro in contanti e 81 mila euro di assegni: davvero troppo per un usciere. E così, gli furono sequestrati i beni”.

Ora sulla graticola c’è Franco Mineo, volto noto della politica palermitana. Un personaggio che da qualche giorno è al centro del dibattito politico per la nascita di “Forza del Sud”. Mineo è vicecapogruppo all’Assemblea regionale siciliana della nuova creatura di Gianfranco Miccichè.


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