Devozione e insegnamento |"Gli anziani spieghino il sacco" - Live Sicilia

Devozione e insegnamento |”Gli anziani spieghino il sacco”

Pubblichiamo il discorso pronunciato questa mattina dal parroco della Cattedrale mons. Barbaro Scionti poco prima dell'inizio della processione delle reliquie di Sant'Agata

Il discorso di mons. Scionti
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Catania Sant'Agata

Il parroco della cattedrale mons. Barbaro Scionti sul Fercolo agatino prima dell'avvio della processione

CATANIA – Pubblichiamo il discorso pronunciato questa mattina dal parroco della Cattedrale mons. Barbaro Scionti poco prima dell’inizio della processione delle reliquie di Sant’Agata.

Carissimi Concittadini di S. Agata,

accogliamo come sempre in questa magnifica mattinata, in questa nostra bella piazza Duomo, le sacre reliquie della nostra amatissima Patrona, per iniziare insieme un cammino per le nostre strade, un cammino che noi tutti desideriamo possa essere “cammino di fede”: con Agata, insieme per le vie della nostra Città, per confessare pubblicamente che “per fede viviamo anche noi”.

Con Agata guardiamo a Gesù, anzi, “in questo tempo (questi giorni di festa) terremo fisso lo sguardo su Gesù”.

Con Agata anche noi riconosciamo vivo e presente il Signore Gesù nella nostra esistenza e nella storia.

Con Agata ripercorriamo e ripensiamo “la storia della nostra fede”, la fede di ciascuno di noi nel suo misterioso e drammatico intreccio di santità e di peccato.

Camminiamo per le strade della nostra Città con fede!

Non dobbiamo compiere gesti eccezionali, non dobbiamo dire parole speciali!

Vogliamo, piuttosto, riscoprire, valorizzare, fare nostri e vivere intensamente i segni della fede propri della devozione a S. Agata che la sana tradizione ci ha consegnato e che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni, ai nostri ragazzi, ai nostri giovani, nella loro integrità e bellezza, affinché ne comprendano il significato autentico e ne possano trarre giovamento e vantaggio per la vita, per il loro futuro.

I più anziani e gli adulti spieghino ai loro figli e nipoti, agli amici più giovani, mettendosi accanto a loro, il significato vero del “SACCO”, abito votivo e penitenziale che tanti indossate in questi giorni di festa; perché e con quale atteggiamento si sta aggrappati al “CORDONE” che si stringe con i guanti bianchi; il senso delle parole di invocazione, significative e che dunque non vanno storpiate, il grido “CITTADINI” che inneggia a S. Agata; la “CANDELA” che si consegna qui al fercolo, segno della nostra fede in Cristo, Luce del mondo, che ha riempito di luce Agata e desideriamo riempia di luce anche noi.

Attraverso questi gesti di fede e devozione, vissuti con compostezza, decoro e gioia grande, con spirito di vera fraternità cristiana onoriamo la nostra Patrona e diamo lustro alla nostra Città. Tali gesti, così intensamente vissuti, ci aiuteranno ad essere uomini e donne migliori, “buoni cristiani e onesti cittadini”, come Agata, coraggiosi e pronti a dare il nostro personale contributo per rendere più bella la nostra Città, sconfiggere i mali che la deturpano, coltivare e fare emergere il tanto bene che essa contiene e produce.

Così, diamo inizio, insieme al giro delle sacre reliquie e oltrepassiamo la Porta Uzeda, che ci sta innanzi: lasciamo che essa oggi ci ricordi ed in qualche modo rappresenti “LA PORTA DELLA FEDE … SEMPRE APERTA PER NOI”.

Oltrepassata la “PORTA” e stesi i “CORDONI” vi aggrappate ad essi e così legati a S. Agata, alla sua fede, camminiamo tutti insieme. Fieri di essere da lei accompagnati e guidati, incontriamo tante persone, tante situazioni, volti tristi o sorridenti, volti preoccupati, volti felici, volti di gente in difficoltà per il lavoro che non c’è, per lo stipendio che non arriva, per la famiglia in difficoltà, per la salute che manca, per la coscienza del peccato ed il rimorso per il male compiuto.

Per tutti Agata ha una parola di speranza, la sua fede è speranza per noi: amate Gesù con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente. Non abbiate paura, Gesù, il Signore è con noi soprattutto nel momento della prova e della sofferenza.

Gesù che ha mandato l’Apostolo ad Agata, nel carcere, per curarla e risanarla, cura e risana anche noi, se come Agata ricorriamo a Lui.

Grazie S. Agata che ci insegni che il segreto della nostra felicità è Gesù e ci educhi ad essere suoi discepoli, ad avere il coraggio di mettere a disposizione la nostra stessa vita affinché il bene trionfi.

Grazie Signore Dio nostro per averci dato un regalo che vogliamo accogliere, custodire e presentare al mondo come dono prezioso della tua bontà infinita nei nostri confronti, Agata Buona, nostra concittadina e patrona.

CITTADINI W S. AGATA


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