Di Dio, la "ricetta" per la movida | "Servono regole certe e giuste" - Live Sicilia

Di Dio, la “ricetta” per la movida | “Servono regole certe e giuste”

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo

Il presidente di Confcommercio: "Non si può andare avanti così"

PALERMO – “La musica da discoteca a cielo aperto fino a tarda notte è inaccettabile, ma neanche una città spenta nella musica è una città qualitativamente vivibile e a misura di turista che vuole trovare una città viva. E Palermo è viva”. È quanto afferma Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. “Al contempo, però – aggiunge -, non si può andare avanti così e la continua incertezza regolamentare, anche dopo l’ultima sentenza del Cga, espone a dubbi e rischi inaccettabili i gestori che cercano di adeguarsi correttamente, ma soprattutto manifesta l’inadeguatezza di questo regolamento. Da 4 anni si parla di regolamentare, ma anche gli ultimi tentativi sono stati deludenti sotto ogni aspetto”.

E a proposito di regolamento, secondo Di Dio “sulle emissioni acustiche noi di Confcommercio da tempo abbiamo cercato di suggerire soluzioni per contemperare da una parte il diritto sacrosanto al riposo e ad una città vivibile, dall’altra i diritti sacrosanti di fare impresa e di un intrattenimento accettabile. Soluzioni corrette, che giuridicamente non avrebbero esposto a ricorsi. Dobbiamo definire le zone – aggiunge -, distinguendo tra quelle ad alta densità residenziale, dove i diritti di quiete pubblica dei residenti e dei turisti devono essere rispettati, e quelle dove, invece, non ci sono abitazioni e, quindi, fare musica può non disturbare nessuno, consapevoli che imprenditori, cittadini e i turisti, che vengono a visitare Palermo, hanno diritto ad avere un regolamento con regole certe e giuste”.

Per il presidente di Confcommercio Palermo, “occorre puntare sullo sviluppo sostenibile ai fini della convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico e svago nelle aree private pubbliche e demaniali, nell’ottica di trovare una sintesi tra due esigenze solo apparentemente contrapposte: da un lato, regolare i legittimi interessi di chi desidera fare impresa in questo ambito nella nostra città, e dall’altro chi da cittadino, desidera, e ne ha tutto il diritto, vivere in una città civile in cui siano garantite condizioni di vivibilità e di sicurezza. Le imprese – conclude – devono poter essere alleati strategici, imprese con le quali sottoscrivere un patto per un intrattenimento sostenibile e attrattivo”.

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