Diciotti, Salvini è indagato | La Chiesa accoglierà i migranti - Live Sicilia

Diciotti, Salvini è indagato | La Chiesa accoglierà i migranti

La Procura di Agrigento contesta i resti di sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale. Immigrati accolti da Cei, Irlanda e Albania.

CATANIA
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PALERMO – Una giornata intensissima e a tratti drammatica. Iniziata con l’attesa dei 150 migranti rimasti sulla Diciotti. Il primo spiraglio nel pomeriggio, quando viene ordinato a 17 immigrati di lasciare la nave: si tratta di 11 donne e 6 uomini malati in qualche caso di tubercolosi. Le donne erano state violentate in Libia e avevano bisogno di cure mediche. Quattro di loro, però, deciderà di non lasciare la nave, pur di restare vicine ai loro parenti.

Alla fine arriva anche la soluzione per tutti gli altri. Lo sbarco di tutti i 137 migranti dalla nave, dopo cinque giorni trascorsi sul pattugliatore della guardia costiera ormeggiato nel molo di Levante del porto di Catania, è iniziato poco dopo la mezzanotte. I primi a scendere sono stati 12 giovanissimi, che sono stati presi in consegna da personale della Croce Rossa italiana. Dopo l’identificazione saranno trasferiti con dei bus nell’hot-spot di Messina in attesa della successiva distribuzione.

Venti andranno in Albania, un gruppo in Irlanda e degli altri si occuperà la Chiesa. Il vice-premier Salvini si dice orgoglioso degli accordi con l’Albania ed il Vaticano su cui ha lavorato in prima persona. Ed in serata è proprio la Cei a confermare che garantirà l’accoglienza ad un centinaio di migranti “per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni”. sbarcheranno tutti, accolti dalla Chiesa, dall’Irlanda e dall’Albania.

Salvini indagato

Intanto, erano ore caldissime anche su altri due fronti: quello dell’inchiesta condotta dal Procuratore di Agrigento Patronaggio e quello riguardante l’ordine pubblico al porto. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale. Indagato anche il capo di Gabinetto del Viminale. Secondo i magistrati, avrebbero privato illegalmente della libertà personale i profughi soccorsi dalla nave Diciotti a cui, da giorni, è vietato scendere dall’imbarcazione ormeggiata nel porto di Catania. “Vergogna”, il commento a caldo del leader della Lega.

La svolta nell’inchiesta arriva al termine di una giornata convulsa in cui il capo dei pm della città dei Templi Luigi Patronaggio è volato a Roma per sentire due alti funzionari del Viminale, Gerarda Pantalone e il suo vice, Bruno Corda, presi a verbale al palazzo di Giustizia come persone informate sui fatti. “La Procura di Agrigento, al termine dell’attività istruttoria compiuta, ha deciso di passare a noti il fascicolo, iscrivendo due indagati e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo”, scrive il procuratore in una nota.

Naturalmente il nome di Salvini, che solo poche ore prima aveva rivelato su Fb che il magistrato aveva chiesto i suoi dati anagrafici e l’aveva sfidato ad arrestarlo, nel comunicato non c’è. Ma la conferma che il ministro iscritto nel registro degli indagati sia il leader della Lega non tarda ad arrivare.

La procedura

Le carte con gli atti istruttori raccolti finora dai pm di Agrigento verranno trasmessi alla Procura di Palermo che, entro 15 giorni, dovrà girarli al tribunale dei ministri del capoluogo, competente in casi di reati compiuti da esponenti del Governo. Entro 90 giorni i giudici, che sono estratti a sorte ogni due anni e hanno i poteri del vecchio giudice istruttore, decidono se archiviare o chiedere l’autorizzazione a procedere in questo caso del Senato, visto che Salvini è senatore. Sarà però il Procuratore della Repubblica, ricevuta una relazione motivata del collegio, in questo caso a “girare” la richiesta al Parlamento. Per l’iscrizione del leader della Lega è stata fondamentale la deposizione dei due funzionari che hanno consentito ai magistrati di ricostruire la catena di comando che ha gestito, prima l’ordine di non fare attraccare la nave della Guardia Costiera con 190 migranti a Lampedusa, e poi la disposizione di vietare lo sbarco a Catania, sede individuata dal ministero delle Infrastrutture come il porto sicuro.

Gli scontri al porto

Al porto, invece, andavano in scena gli scontri tra manifestanti e polizia: qualche ferito, sia tra i contestatori che tra gli agenti. In serata, poi, l’annuncio di Salvini: “I migranti sbarcheranno”. Circa 100 di loro saranno ospitato dalla Chiesa, altri dall’Irlanda e dall’Albania. Le operazioni di sbarco sono iniziate già stasera.

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Aggiornamento 22.10 Tra poco inizieranno le operazioni di sbarco dalla nave Diciotti di tutti i migranti a bordo del pattugliatore della guardia costiera ormeggiato a Catania da cinque giorni. Gli immigrati saranno portati in un centro a Messina, e poi cominceranno le operazioni di distribuzione che coinvolgeranno anche la Chiesa italiana oltre ad Albania e Irlanda. Lo si apprende da fonti del Viminale.

Aggiornamento 22.00 “Posso confermare che il ministro della giustizia Charlie Flanagan e io abbiamo concordato che l’Irlanda accetterà 20-25 migranti della Diciotti. La solidarietà europea è importante e questa è la cosa giusta da fare. I lavori proseguono con i partner Ue per soluzioni più sostenibili”. Lo scrive su twitter il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney.

Aggiornamento 21.50 “La Chiesa italiana garantirà l’accoglienza ad un centinaio di migranti della nave Diciotti. L’accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni. I dettagli verranno definiti nelle prossime ore”. E’ quanto ha detto all’ANSA don Ivan Maffei, portavoce della Cei.

Aggiornamento 21.30 “C’è un popolo stufo di essere servo: bloccare l’immigrazione clandestina non è diritto ma un dovere di un ministro; abbiamo fatto e speso anche troppo, lo dico soprattutto al popolo della rete, per fortuna che esiste, non possono imbavagliare nessuno”. Così Salvini da Pinzolo. “Gli iummigrati della Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore, ho ritenuto di farli sbarcare, vi dirò dove andranno. Chiedo di ridiscutere i miliardi che l’Italia manda a Bruxelles, è giunto il momento di tagliare i finanziamenti a un ente inutile”. Il ministro ha poi annunciato che altri migranti saranno ospiti della Chiesa.

Aggiornamento 21.00 “La Procura di Agrigento, al termine dell’attività istruttoria compiuta a Roma, ha deciso di passare a noti il fascicolo, iscrivendo due indagati, un ministro e un capo di gabinetto, e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo”. Lo comunica in una nota la Procura di Agrigento. Il ministro indagato è Matteo Salvini. 

“Tale procedura, prevista e imposta dalla legge costituzionale numero 1 del 1989, permetterà con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge di sottoporre a un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell’esercizio delle loro funzioni, uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati all’articolo 4 della norma costituzionale”, prosegue la nota della Procura. “Come è noto infatti ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra dovrà essere sottoposta all’autorizzazione della competente Camera dei senatori”, conclude. I reati contestati sono sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale.

Aggiornamento 19.55 Violenti scontri al porto di Catania dove è attraccata la nave Diciotti tra manifestanti e polizia, nel corso di una manifestazione per la liberazione dei migranti dalla nave. Alcuni contestatori hanno provato a forzare il cordone delle forze dell’ordine, già in assetto antisommossa. La polizia ha caricato i manifestanti. Alcuni di questi riportano ferite alla testa, due avrebbero gravi traumi cranici. Altri si sono anche tuffati in mare con alcuni salvagenti, provando così a raggiungere la nave. I manifestanti gridano slogan come: “fateci passare, tanto non ce ne andiamo, tutti liberi, vergogna, vergogna…”.

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Aggiornamento 19.40 Una settima donna ha lasciato la nave Diciotti accettando di essere ricoverata nell’ospedale Garibaldi di Catania, assieme agli altri 12 migranti scesi dal pattugliatore della Guardia Costiera. Sono così 7 le donne e 6 gli uomini, per un totale di 13 persone, che hanno lasciato l’imbarcazione per motivi medici. Altre 4 donne si sono rifiutate di scendere dalla nave per restare insieme ai parenti.

Aggiornamento 19.30 Il ministro Salvini e il governo italiano continuano a lavorare alla ricerca di soluzioni, nonostante il nostro Paese sia stato lasciato solo dall’Europa. E’ quanto spiegano fonti del Viminale in relazione alla vicenda migranti. In queste ore Salvini e il governo stanno sondando la disponibilità ad accogliere gli immigrati a bordo della Diciotti da parte di alcuni paesi che non fanno parte dell’Unione europea. C’è un dialogo aperto anche con altre istituzioni. Il principio è che non paghino gli italiani.

Aggiornamento 18.22 E’ iniziato lo sbarco dalla nave Diciotti per emergenza medica di 17 dei 150 migranti che sono sul pattugliatore della Guardia Costiere da cinque giorni ormeggiato a Catania. Sono 11 donne e 6 uomini.

I primi a scendere da nave Diciotti sono stati tre uomini, seguiti da una donna. Tutti vengono ‘fotosegnalati’, uno per uno, come previsto, alla fine della scaletta e poi fatti salire su ambulanze e mezzi della Croce rossa italiana che sono in colonna sul molo di Levante e che partiranno scortati dalla polizia di Stato e dalla guardia costiera fino all’ospedale Garibaldi di Catania.

Sono state violentate in Libia le undici donne che stanno per essere evacuate per emergenza medica dal pattugliatore della Guardia costiera. I medici hanno accertato i segni delle violenze subite nei centri dei trafficanti umani e disposto il ricovero delle vittime nel’ospedale Garibaldi di Catania.

Aggiornamento 17.55 Sono diciassette le persone che saranno sbarcate per emergenza medica da nave Diciotti: 11 donne e sei uomini. Lo si apprende da fonti mediche. Cinque uomini hanno la scabbia, oltre che soffrire di malattie respiratorie infettive come la polmonite o la tubercolosi, e il sesto un’infezione urinaria. Il ‘medivac’ si rende necessario per il rischio di contagio e la promiscuità. I sei saranno portati nel centro di biocontenimento dell’ospedale Garibaldi centro.

Aggiornamento 16.20 Saranno portati nell’ospedale Garibaldi di Catania i 16 migranti per i quali gli ispettori sanitari, che sono saliti sulla nave Diciotti ormeggiata nel porto, hanno disposto lo sbarco per motivi di salute. Le donne, 11 eritree, saranno trasferite in codice rosa nel reparto di ginecologia. Secondo quanto si apprende gli altri cinque migranti, maschi, sarebbero affetti tre da tubercolosi e due da polmonite.

“Avevo chiesto l’autorizzazione per fare salire a bordo una ginecologa dopo avere parlato con le donne, tutte più volte violentate in Libia, – dice l’eurodeputato del Pd, Michela Giuffrida – a questo punto sono soddisfatta della decisione di farle sbarcare per il trasferimento in ospedale”. Giuffrida è in contatto con uno degli ispettori a bordo, Sergio Pintaudi, responsabile della rianimazione nell’ospedale Garibaldi di Catania.

Aggiornamento 14.45 L’ufficio di Sanità marittima di Catania ha ordinato lo sbarco immediato dalla nave Diciotti di 11 donne e 5 uomini, di cui due con sospetta tubercolosi. Ci sarebbe, a quanto si è appreso, l’ok anche del ministero dell’Interno.

Salvini: “Soluzione vicina”

“Sono tranquillissimo e sto lavorando, con buone prospettive, a una soluzione positiva. Ogni denuncia è per me una medaglia al valore”. Lo ha detto il ministro degli Interni, Matteo Salvini, in merito al caso della nave Diciotti, ferma nel porto di Catania da cinque giorni e con a bordo 150 migranti.

Via alle audizioni del pm al Viminale

Sono iniziate stamattina negli uffici della Procura di Roma le audizioni del Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, nell’ambito dell’inchiesta sulla nave Diciotti della Guardia Costiera ferma nel porto di Catania. Il capo dei pm agrigentini sta ascoltando, come persone informate sui fatti, alcuni funzionari del ministero dell’Interno.

Intanto, sulla nave arrivano gli ispettori del ministero della Salute, medici dell’Usmaf e regionali che stanno per salire sulla Diciotti per un controllo medico sul pattugliatore della Guardia costiera da 5 cinque giorni ormeggiato nel molo di Levante con a bordo 150 migranti. Sull’imbarcazione intanto sono stati portati dei tappetini da notte, materiale per l’igiene intima e di prima necessità offerti dalla Croce rossa italiana che è presente sul molo.

Agli uomini e alla donne che stanno lavorando sulla nave arriva poi il saluto e il ringraziamento del ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Esprimo – ha detto – ringraziamento e sostegno ai militari a bordo della Diciotti e a tutte le donne e a tutti gli uomini della Guardia costiera e della Marina militare per l’impegno e il sacrificio di questi anni e di queste ore. A tutte loro e a tutti loro – prosegue – garantisco che il mio obiettivo da ministro è che possano tornare a fare il lavoro per cui si sono arruolate e arruolati, ovvero – conclude Salvini – difendere i confini e la sicurezza dei cittadini italiani”. Al porto, invece, il clima è teso, anche in vista di una manifestazione prevista per le 17


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