Regione, boom di dirigenti: |uno ogni 5,6 dipendenti - Live Sicilia

Regione, boom di dirigenti: |uno ogni 5,6 dipendenti

Il giudizio della Corte dei conti
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“Dal giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana per il 2009 emerge un quadro in cui i chiari superano gli scuri. Il governo regionale si è impegnato nella riduzione degli sprechi, anche se i maggiori risultati devono ancora venire”. “Infatti la Regione siciliana ha 1.428 dirigenti in più, contro i 528 previsti; alla data del 31 dicembre 2009, i dipendenti a tempo indeterminato della Regione siciliana erano 13.528, di cui 11.518 dipendenti del comparto non dirigenziale e 2010 dirigenti: c’è un dirigente ogni 5,6 dipendenti”. A parlare è Giovanni Coppola, procuratore generale della Corte dei conti per la Regione siciliana, a margine dell’udienza pubblica tenutasi stamattina allo Steri davanti alle Sezioni riunite della magistratura contabile regionale.

Nella sua requisitoria, Coppola ha puntato l’attenzione su due importanti capitoli di spesa della Regione: il costo dei dipendenti e quello della sanità. Il primo è quello che desta maggiori preoccupazioni, mentre il secondo, pur rimanendo in un contesto di uscite molto elevate, sembra avere intrapreso un cammino virtuoso. Ciò che preoccupa Coppola sono prima di tutto “i costi sostenuti dalla Regione per l’elevatissimo numero di dipendenti regionaliche al 31 dicembre 2009, tra personale a tempo determinato e a tempo indeterminato, sono ammontati a 20.642 unità – si legge nella relazione – Di essi, 2.010 sono i dirigenti a tempo indeterminato, cui vanno ad aggiungersi altri 32 dirigenti esterni, di cui ben 9 dirigenti generali”.

Diminuiscono, invece, i dipendenti a tempo indeterminato, ora 13.528 contro i 13.986 del 2008. Determinanti, secondo Coppola, i presupposti che si sono creati con la nuova dotazione organica: i dipendenti a tempo indeterminato sono 4.808, per un aumento pari al 45% del totale.

Non viene poi tralasciato il capitolo della stabilizzazione dei precari: “Questa pratica è eticamente scorretta, perché rappresenta una mortificazione per le centinaia di migliaia di giovani disoccupati – continua Coppola – ignorati a beneficio di soggetti che sono stati selezionati senza concorso, non per maggior merito o intelligenza, ma solo in ossequio a logiche clientelari che hanno avuto di mira le prossime elezioni, anziché le prossime generazioni”. Secondo Coppola, la stabilizzazione pura toglierebbe definitivamente a tutte le centinaia di migliaia di giovani disoccupati anche la “speranza, almeno per i prossimi 30 anni, di un futuro nella pubblica amministrazione siciliana”.

A seguire viene passata in rassegna la spesa sanitaria, “che nel 2009 è costata ai contribuenti circa 1 milione di euro all’ora”. “In tale campo si notano, però, dei segnali positivi ove si consideri che nel 2009 la spesa sanitaria siciliana, dopo anni di continui aumenti si è finalmente arrestata, anzi è diminuita di circa 118 milioni di euro per un totale di impegni di 8 miliardi 775 milioni – si legge nella requisitoria di Coppola – Dette somme servono a retribuire 52.184 dipendenti, di cui 5.078 a tempo determinato”.

Per ultimo Coppola ha esaminato il settore dei lavori pubblici, con dei risultati non proprio entusiasmanti, soprattutto quando dice che “diversi appalti aggiudicati nel 2005 non risultano ancora terminati: essi ammontano a 456, mentre addirittura per 35 non sono nemmeno iniziati i lavori”.

Ad apertura di audizione è stata Rita Arrigoni, presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti, a esprimere le sue preoccupazioni per “il nuovo sistema di finanziamento in chiave di federalismo fiscale, che comporta non poche difficoltà per la Sicilia”. Dolente è anche la nota dell’occupazione nell’Isola: “Nella media del 2009, e per il terzo anno consecutivo, l’occupazione in Sicilia è diminuita – afferma Arrigoni – Secondo i dati della Banca d’Italia, il calo della domanda ha riguardato in particolare il settore industriale”.

Presente all’audizione il presidente della Regione Raffaele Lombardo che ha espresso soddisfazione per il giudizio “sugli sforzi immani che il governo siciliano sta facendo per spazzare via gli sprechi”. E poi: “La Regione non può funzionare da ammortizzatore sociale – ha continuato Lombardo – Limiteremo le assunzioni, accompagnandole con i pensionamenti”. Anche l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, si dice soddisfatto: “Quello della Corte dei conti è un giudizio che fa giustizia alla virtuosità del percorso che abbiamo iniziato”.


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