Dio mio, Javier! - Live Sicilia

Dio mio, Javier!

Speciale "Grande Palermo"
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Tutti amano il Palermo. Tutti amano Javier Pastore, il suo profeta. Quinto posto, qualche talento che brilla in campo e la pazienza di costruire una squadra che alla lunga può “assestarsi dietro alle grandi”. Delio Rossi si gode l’ottimo momento del suo Palermo: il 4-1 al Bologna ha messo in mostra ancora una volta le qualità di una squadra in cui Pastore e Ilicic sono sempre più i punti di riferimento. “Pastore ruba la scena perché è un talento – ammette Rossi ai microfoni di Radio anch’io lo sport – sta a me però razionalizzare questo talento: è un ragazzo che pesa le considerazioni che fanno all’esterno, perché altrimenti c’é il rischio di andar via di testa”. Insomma il tecnico dei rosanero esalta le qualità del giovane argentino, ma invoca di restare con i piedi per terra.

“Io devo lavorare sui tantissimi pregi di Pastore e migliorare laddove serve, perché parliamo di un ragazzo che ha cominciato a giocare lo scorso anno – ha aggiunto Rossi -. La squadra ruota molto intorno a lui: è un giocatore a tutto campo, atipico, e devo trovare il giusto mix per farlo rendere al massimo. Dietro questi giocatori che brillano di luce propria c’é però il nucleo storico della squadra: la forza è anche di tutti questi, noi siamo i più giovani d’Italia. Ilicic è un’altra invenzione di Sabatini (ds del Palermo ndr) e del presidente: è un giocatore non bello a vedersi, un po’ dinoccolato, ma sa vedere la giocata prima”. Quanto a Zamparini “é il nostro primo tifoso, lui ha messo mano alla costruzione di questa squadra. Il fatto che lui sia contento è motivo per me di gratificazione”. Ma adesso non bisogna avere fretta: “Le squadre si sono tutte rinforzate, non solo le grandi: da noi si fa più fatica a far emergere i giocatori e noi non abbiamo la pazienza e la cultura per farli crescere. Aspettative? Il Palermo deve ripetere il campionato dello scorso anno se ci riesce, considerando che quest’anno abbiamo tre competizioni e noi non siamo abituati a farle. Nel tempo questa squadra si può assestare dietro alle grandi, non so se ci vorranno due o tre anni: spero ci sia la pazienza giusta. Bisogna essere realisti e tenere i piedi per terra”.

Parlando di chi è andato via, Rossi spiega che “Cavani lo abbiamo formato ed è diventato importante, e ora è più lucido sotto rete. E’ un giocatore che doveva rimanere, ma lui non voleva più, ed è giusto che andasse a giocare altrove”. Il Palermo fa felice Delio Rossi, che guarda con soddisfazione anche al primato in classifica della sua ex Lazio: “Sarebbe facile dire che ho contribuito che conquistasse posizioni più consone alla sua storia, ma adesso lavorano altre persone ed è giusto dare il merito a loro”.


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