CATANIA – “Dio, patria e famiglia”. Una dicitura trita e ritrita. Per alcuni è solo un vecchio slogan,, nel senso peggiore del termine; per altri un ever-green che tocca il cuore di ogni generazione. Per Ruggero Razza, coordinatore provinciale de La Destra, questo trinomio rappresenta invece “temi di assoluta attualità”. Lo ha riferito ieri durante la presentazione dell’ultima fatica editoriale di Marcello Veneziani, saggista e firma di primo piano de Il Giornale, avvenuta nei locali dell’anfiteatro della libreria Mondadori di via Umberto. “In questo momento di crisi – ha aggiunto Razza- bisogna tornare ad un pensiero autenticamente conservatore come è necessario pure ripartire dall’essenzialità delle cose”.
“Dio, patria e famiglia”, dunque. “Un titolo assolutamente e retrò”, a dirlo è lo stesso autore del seggio. Ma dietro questa scelta c’è una sicura provocazione. Come anche una denuncia politica ed esistenziale assieme: “Stiamo scivolando verso le barbarie – ha detto Marcello Veneziani all’indirizzo delle oltre cento persone presenti in sala- mai è esistita una società che ha negato contemporaneamente tutti e tre questi valori. Il punto è – ha spiegato che -questo trinomio, nella storia dell’umanità, ha assicurato lo stare assieme, la convivialità e la solidarietà. Il vero legame di oggi – ha denunciato- è riposto invece nell’economia e nella tecnica. Questa è l’aberrazione politica del momento”.
La denuncia di Veneziani si estende dunque ai meccanismi che stanno determinando l’azione amministrativa degli stati: “Ci si è convinti – ha sottolineato- che il debito finanziario sia da ripagare a tutti i costi, anche spremendo il vissuto delle persone. Nella storia è sempre stato al contrario”. Nonostante questa inversione dei valori, Veneziani indica una speranza per le future generazioni: “Un principio resta però intatto, per questo il motto ‘Dio, patria e famiglia’ non perde la sua essenzialità: può crollare tutto, ma nessuno – ha concluso- potrà mai negare che ogni uomo è inequivocabilmente figlio di una madre e soggetto di amore”.