PALERMO – Il caso dei dirigenti a contratto del comune di Palermo finisce in Procura. Il Movimento cinque stelle ha infatti presentato un esposto contro la scelta di Palazzo delle Aquile di selezionare 14 burocrati per un anno, di cui 13 interni, che hanno colmato alcuni buchi in pianta organica. Già lo scorso febbraio Livesicilia aveva raccontato dei rilievi del Segretario generale e a più riprese i grillini hanno puntato il dito contro l’operazione, con tanto di interrogazione ai ministri Alfano e Madia, segnalazione all’Autorità anticorruzione e anche al Prefetto.
L’amministrazione Orlando ha però proseguito per la sua strada formalizzando le nomine e adesso Riccardo Nuti va all’attacco parlando di “ombre confermate dal fatto che anche lo stesso segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua, ha sollevato precise perplessità”. Per Dall’Acqua, infatti, i requisiti richiesti sarebbero stati troppo personalizzati e identificativi, restringendo la possibilità di partecipare alla selezione. “Su 14 dirigenti vincitori del concorso, ben 13 ricoprivano già il ruolo di funzionari all’interno del Comune, di cui 9 erano già stati nominati ‘referenti’, in quasi tutti i casi, nei medesimi uffici dove lavoravano prima di vincere il concorso – spiega il parlamentare pentastellato – e questo a fronte di ben 800 domande pervenute da parte anche di candidati esterni con maggiore esperienza rispetto a quella vantata da alcuni vincitori”.
L’iter, in realtà, è partito a fine 2014 quando la giunta ha modificato il regolamento che disciplina il reclutamento del personale, con l’abolizione della commissione di esperti e la decisione finale affidata solo al sindaco. “Anche la delibera che ha dato il via alla selezione nascerebbe già viziata, in quanto non ha ricevuto il parere di regolarità amministrativa da parte del segretario comunale perché arrivata oltre le 48 ore previste – spiegano i grillini – mentre anche la durata prevista degli incarichi, un anno, andrebbe contro quanto statuito da una sentenza della Corte di Cassazione. A completare l’opacità del quadro generale c’è anche un’appendice di natura penale: due dei dirigenti, due giorni dopo l’annuncio della vincita del concorso, sono stati rinviati a giudizio per abusivismo edilizio”.
“La legalità – commenta Nuti – non può essere proclamata solo in campagna elettorale o con le passerelle di commemorazione per poi dimenticarla quando si tratta di effettuare selezioni correttamente e nel rispetto delle normative. Quanto accaduto è gravissimo, il Comune deve essere la casa dei cittadini onesti e non quella privata del sindaco. Il segnale che si manda ai cittadini con una selezione disegnata su misura per dei vincitori già nominati ‘referenti’ e con due dei dirigenti scelti rinviati a giudizio per abusivismo edilizio, è che l’ illegalità la fa da padrona, quando invece dovrebbe essere l’opposto”.
L’amministrazione comunale, sin qui, ha sempre difeso il suo operato, annunciando concorsi pubblici per colmare in via definitiva i buchi in pianta organica. Nel frattempo, però, i neo dirigenti si sono insediati e all’appello mancano ancora gli esterni per il Coime. A breve la giunta dovrebbe dare anche il via libera alla rotazione degli interni. “Da tempo abbiamo trasmesso tutta la documentazione all’Anac e l’abbiamo fatto di nostra iniziativa – ribatte Orlando – ben venga l’esposto del M5S, che permetterà di accertare che non è reato selezionare tecnici capaci, invece che nominare parenti e amici”.
LE REAZIONI
“Sul caso dei dirigenti a contratto del comune di Palermo – afferma Angelo Figuccia, Consigliere Comunale di Forza Italia – non poteva che accadere un simile caos. Proprio in linea con i peggiori metodi del passato il nostro “nuovo” Sindaco Orlando pare riproporre vecchie logiche, che risultano ancora attuali per questa amministrazione. Nei decenni passati infatti il “Manuale Cencelli” era lo strumento più usato per dividere fra i partiti poltrone e centri di potere. Oggi la situazione è addirittura peggiorata, perché la totale discrezionalità è affidata ad una sola persona: il Sindaco Orlando. Se malgrado i rilevi posti dal Segretario generale il Sindaco ha deciso di andare avanti per la propria strada, arrivando alla formalizzazione delle nomine, devo supporre che il Sindaco abbia le sue ragioni che spero sarà in grado di argomentare”.