PALERMO – Da Roma si apre un spiraglio per i conti della Regione Siciliana. Secondo quanto apprende Livesicilia la commissione paritetica fra lo Stato e la Regione ha approvato le disposizioni attuative dello Statuto sui temi contabili e fra queste anche quella che riguarda la spalmatura del disavanzo in quote decennali. Ci sarebbe così l’ok alla strada principale a cui il governo regionale è rimasto appigliato per non vedere distrutto ogni margine di manovra nei prossimi tre anni. In alternativa alla spalmatura decennale, infatti, occorrerebbe trovare ogni anno più di 300 milioni.
La riunione fra i due rappresentati del governo centrale e i due rappresentanti dell’esecutivo regionale si è svolta oggi dopo la ricostituzione dell’organo contrattuale fra la Sicilia e lo Stato. La commissione, dopo la crisi di governo aveva arrestato i suoi lavori. Nello scorso ottobre sulla bozza dell’accordo già varata si era espressa la Corte dei conti. I magistrati in quell’occasione hanno fornito alcune indicazioni di modifica del testo. Sulla spalmatura del disavanzo si sono espressi parlando di “inopportunità”: un giudizio non di legittimità che ha lasciato spazio alla possibilità di una decisione politica sul tema.
C’è la decisione ma l’iter non è concluso. Anzitutto la bozza di decreto attuativo diventerà esecutiva se non sottoposta all’approvazione di altri pareri. Poi il testo approderà a Palazzo Chigi, dove il Consiglio dei ministri avrà due opzioni: approvare o meno. Quindi, se ci dovesse essere l’ok, ci sarà l’emanazione da parte del presidente della Repubblica. Gli effetti così non sono immediati e per queste ragioni il governo nazionale starebbe studiando un’ipotesi più immediata: l’inserimento di una norma ‘salva Sicilia’ nel decreto mille proroghe.
Non è chiaro invece quale parte del disavanzo dovrebbe essere spalmata in dieci anni. Se i due miliardi accertati dallo scorso anno oppure il miliardo che rimarrebbe da spalmare nel triennio. All’Ars, d’altronde, dovrebbe arrivare nelle prossime ore il disegno di legge d’assestamento con coperture da 260 milioni che si aggiungerebbero agli 866 milioni già accantonati. Rimarrebbe così da ripianare un solo miliardo che andrebbe spalmato in quote annuali da oltre cento milioni.