Sicilia: dispositivi anti-Covid, dopo 3 anni ecco fondi per le aziende

Dispositivi anti-Covid, dopo tre anni ecco i fondi per le aziende

Il paradosso della burocrazia

PALERMO – Ci sono voluti tre anni, alla fine sono arrivati i fondi per le aziende che avevano ottenuto i contributi a fondo perduto dal Fondo Sicilia gestito dall’Irfis per produrre mascherine anti Covid. Scelsero di riconvertire gli impianti invece di spegnerli.

Firmato il decreto

Il dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Salvatore Iacolino, ha firmato il decreto di assegnazione dei fondi all’Irfis che a giorni verserà le risorse alle aziende risultate in regola con i requisiti previsti dall’avviso pubblico che venne chiuso nell’ottobre del 2021 con la graduatoria delle imprese beneficiarie. Si chiude dunque una vicenda paradossale.

La norma era stata approvata nel 2020 nella finanziaria di ‘guerra’ dell’allora governo Musumeci: istituiva un fondo speciale da 40 milioni di euro per ristorare le aziende che, riconvertendo gli impianti, avevano prodotto mascherine, gel igienizzanti e altri dispositivi anti-Covid certificati con l’obiettivo di supportare privati e amministrazioni pubbliche mentre la Sicilia era invasa da mascherine cinesi senza certificazioni e prodotti spesso sequestrati dalla guardia di finanza.

Pubblicato l’avviso, l’Irfis aveva verificato le istanze pervenute e firmato i decreti di finanziamento attendendo dalla Regione i fondi, congelando così i pagamenti per due anni. Col paradosso che all’epoca le aziende assegnatarie del contributo regionale avevano dovuto rinunciare ad altre agevolazioni, come il credito d’imposta, per evitare di perdere i requisiti.

I paradossi della burocrazia

Pur in presenza di una circolare della Ragioneria generale dello Stato che autorizzava il cumulo delle agevolazioni per l’eccezionalità della fase pandemica, in Sicilia la burocrazia rimandò la palla alla politica per una copertura normativa che però non venne mai fatta per cui molte aziende che avevano i requisiti per partecipare all’avviso alla fine rinunciarono perché avevano già presentato istanza per il credito d’imposto o avevano ricevuto già la prima tranche e non potevano più rinunciarvi.

Rimasti col cerino in mano le imprese assegnatarie avevano avviato contenziosi, che a questo punto cesseranno ora che il dipartimento ha pubblicato il decreto di assegnazione dei fondi. Si tratta in totale di poco più di un milione di euro.


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