Dissesto, 30 imputati eccellenti Cgil e Comune sono parti civili

Dissesto, 30 imputati eccellenti Cgil e Comune sono parti civili

Un'inchiesta poderosa, quella sulle finanze del Comune di Catania, eseguita dal nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura etnea.

CATANIA – Giovanni Grasso, l’avvocato di Enzo Bianco, ha presentato una valanga di eccezioni. Durissimo lo scontro, in punta di diritto, tra accusa e difesa, nell’udienza preliminare del maxi procedimento sul buco di bilancio. Leggi: TUTTI I NOMI E LE ACCUSE

Un’inchiesta poderosa, quella sulle finanze del Comune di Catania, eseguita dal nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura etnea.

L’udienza

Per motivi di sicurezza sanitaria, l’udienza è stata celebrata nell’aula bunker del carcere di Bicocca. Nella sala, teatro dei più importanti processi contro la mafia, c’erano gli avvocati dei principali esponenti del centrosinistra che ha governato la città dal 2013 al 2018. Da Giovanni Grasso, legale di Enzo Bianco, ai difensori del lunghissimo elenco di ex assessori e consiglieri comunali.

Le accuse

Trenta in tutto, tra ex revisori dei conti e politici, per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per falso ideologico. Gli imputati avrebbero “falsamente attestato la veridicità delle previsioni di entrata” anche se “consapevoli della loro sovrastima” e avrebbero “dolosamente omesso l’iscrizione nell’atto contabile di somme sufficienti a finanziare gli ingenti debiti fuori bilancio”.

Il giudice

A celebrare l’udienza sul dissesto è il Gip Pietro Currò. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Agata Santonocito e dai sostituti Fabio Regolo e Fabio Saponara. I faldoni sono composti da migliaia di pagine, compresi nuovi documenti prodotti di recente, che ripercorrono entrate e uscite del Comune, dal 2013 al 2018. I magistrati hanno analizzato i debiti fuori bilancio, i documenti previsionali e i bilanci consuntivi.

Parti civili

Il Giudice per le indagini preliminari ha ammesso come parti civili il Comune di Catania, la Cgil e l’Ugl e rigettato la richiesta dell’associazione di consumatori Arco.

Per lo stesso caso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Sicilia ha condannato Enzo Bianco al risarcimento del Comune per 48 mila euro e disposto l’interdittiva legale per anni 10. Con l’ex sindaco sono stati condannati la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti “per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario” dell’Ente. Gli assessori hanno avuto condanne da 51 mila fino a 14 mila euro. Per i revisori dei conti l’interdittiva è di cinque anni. E’ pendente il ricorso.

La replica

Intervistato da LiveSicilia, Bianco ha ricordato “che il Comune di Catania aveva dichiarato il predissesto nel 2012, sotto l’Amministrazione Stancanelli, per indebitamenti della precedente amministrazione. Avrei potuto dichiarare subito io stesso il dissesto, scaricando ogni responsabilità, ma ho anteposto gli interessi della città”.

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