CATANIA- Si aggirano a testa bassa per le vie del centro, affrontano il giorno e la notte sapendo di aver perso tutto, anche con una laurea e una professione che sembrava avviata. Tra i nuovi poveri ci sono avvocati, ex impiegati licenziati e uomini che con il divorzio hanno perso casa e affetti. Ogni giorno e ogni notte i volontari della Caritas guidati da Don Piero fronteggiano l’ondata di grave crisi che si è abbattuta sulla città. Una crisi senza precedenti che ha colpito tutti e i dati della Caritas tracciano inesorabili i confini di una terra che sembra giunta al punto di non ritorno.
“Al centro di ascolto di via Acquicella -spiega Don Piero a LivesiciliaCatania- il 100% delle persone che si presentano sono catanesi costretti ad affrontare gravi difficoltà. Vengono intere famiglie, c’è chi ha necessità di pagare una bolletta, chi la rata del mutuo perché rischia di perdere la casa, chi non riesce ad affrontare la quotidianità, a garantire un pasto e un letto a sé e ai propri cari. Noi -aggiunge- non possiamo sostituirci allo Stato, ma cerchiamo di fare tutto il possibile, guidati dalla Fede”.
L’EMERGENZA- E’ proprio puntando sulla solidarietà che Don Piero e la Caritas affrontano ogni giornata, l’help center che lambisce la stazione dei treni è diventato un punto di riferimento per chi, ogni giorno, ha bisogno di confidare almento in un pasto caldo.
“La fascia più critica -racconta Don Piero- è quella dei catanesi che hanno un’età compresa tra i 45 e i 60 anni. Sono disposti a fare qualunque lavoro, anche quelli che prima facevano i migranti: domestica, badante e pulizie. Sono molti i professionisti, anche avvocati, che devono chiudere il proprio studio, per mancanza di lavoro. Stiamo cercando una struttura da adibire a uomini soli, ma anche ad uomini che perdono le cause di divorzio e si trovano in gravissime difficoltà. Stiamo cercando una struttura per organizzare un dormitorio per uomini. La locanda dei Vincenziani è piena, stiamo cercando altri posti letto”.
Lontani dai salotti buoni della politica, 100 catanesi che hanno perso tutto sono rimasti senza una casa, per aiutarli la Caritas ha deciso di acquistare dei sacchi a pelo: “Viste le risorse disponibili in questa condizione di emergenza -racconta ancora Don Piero- ho parlato con il mio capo scout e abbiamo concluso che è fondamentale assicurare almeno un giaciglio caldo per affrontare la notte, così abbiamo pensato ai sacchi a pelo che consentono di sopportare l’inverno”.
IL PRANZO DI NATALE. Piazza Carlo Alberto e la sua cattedrale hanno ospitato il pranzo di Natale con 600 pasti che sono stati assicurati ai più bisognosi. Un momento di solidarietà che è stato possibile grazie al sostegno di Etnapolis, Iperfamila e del gruppo Abate.
“Alfio Mosca, presidente di Etnapolis -confida Don Piero- mi ha detto <quando ha bisogno bussi, tutto l’anno>, l’ho apprezzato molto”. Con il pranzo di Natale sono stati garantiti anche cento pasti a chi è senza tetto, a distribuirli 80 volontari. Il pranzo è stato preparato dall’associazione cuochi etnei presieduta da Seby Sorbello. Dieci cuochi hanno servito ai tavoli insieme a Don Piero. Sobrio il menù: “Pasta al forno senza carne di maiale -spiega Don Piero- per rispettare i musulmani, arrosto di tacchino con salsa vellutata, patate al forno, tiramisù e pandoro, bevande varie, ma niente alcolici. Anche la Caritas carmelitana ha offerto un pacco dono a ciascuna famiglia”.
LA RICETTA DELLA FEDE- Don Piero: “E’ inevitabile che anche Catania sia colpita da questa crisi di cui tutti parlano. Il mio pensiero è che la crisi economica esiste e i numeri parlano chiaro. Sono convinto che sia la conseguenza della crisi dei valori umani. La povertà spirituale è la causa prioritaria della povertà materiale
Coloro che ci governano fanno scelte contrarie a quelle del Vangelo.
Attraverso la solidarietà e la condivisione dei beni si possono risolvere problemi concreti”.
Il VIDEO appello di Don Piero
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