SANT’ALESSIO (ME) – Per Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture, il dibattito “sull’attraversamento stabile dello Stretto” non è più rinviabile. Il linguaggio – da almeno un anno a questa parte – è oggettivamente cambiato, non si parla più strettamente di Ponte (un tempo tabù per i cinque stelle non solo siciliani). Ma di sviluppo.
Il messaggio è che comunque qualcosa vada pur fatta per unire non solo la Sicilia alla Calabria, ma l’Isola al resto dello Stivale. Il già due volte candidato alla presidenza della Regione (che non ne esclude una terza in ossequio al principio che non c’è due senza tre), se si tratta di opere pubbliche, non declina alcun invito. Neanche quello dell’FdI Raffaele Stancanelli che venerdì lo invitato a sedere al fianco di Gianfranco Micciché (presidente Ars) e Cateno De Luca (sindaco metropolitano di Messina).
Tra “Ponte e Conte” il Movimento cinque stelle è ultimamente scosso da cima a fondo (e non si sa come andrà a finire). Un doppio dossier che Cancelleri sta seguendo in prima persona, non solo da uomo di governo ma da membro del comitato dei garanti del M5s. Giovedì scorso, intanto, la Camera dei deputati ha votato un ordine che impegna per la prima volta in governo italiano a trovare una soluzione per la realizzazione del tanto invocato Ponte (o di qualcosa che possa avere la medesima utilità).
Un odg che ha visto il niet pentastellato in sintonia con quello della sinistra. Cancelleri, però, ci spiega che parlare di voto compatto può risultare inesatto: “In realtà, molti del Movimento cinque stelle – rivela – hanno votato a favore, anche se l’ordine del giorno non risolve il problema e non affronta neanche il tema. Dovremmo cominciare a parlarne in maniera più seria, superando le questioni che sono di natura politica studiando i dossier. Noi abbiamo fatto un corposissimo lavoro con il ministero delle Infrastrutture, cominciato con il Conte 2 e finito con Draghi, che ha utilizzato davvero le migliori energie del Paese in termini di competenze e professionalità. Oggi bisogna partire da questo studio”.
Le parole d’ordine. “Io sono convinto che lo Sviluppo della nostra terra passi da una maggiore infrastrutturazione: il tema non è più rinviabile”, ha detto ancora. “Dieci anni fa dicevo: Giancarlo Cancelleri è contrario perché ci sono altre priorità. Ma quelle priorità, in dieci anni, le abbiamo assolte. Giancarlo Cancelleri ha cambiato idea? No, Giancarlo Cancelleri è coerente”.
Prossima tornata elettorale in calendario (salvo imprevisti), è per la Regione siciliana. Sarà un referendum sul Ponte e Cancelleri dove sta? “Si baserà su i temi messi a nudo dalla pandemia, prima di tutto la Sanità. Le criticità non sono state minimamente affrontate. Da quello dobbiamo ripartire, dalla desertificazione sanitaria”.
Sedere al fianco di altre forze politiche per raggiungere obiettivi di territorio, cos’è per Cancelleri, un metodo figlio dell’esperienza governativa al fianco di Giuseppe Conte o del premier Mario Draghi? “Secondo me è un metodo d’intelligenza e di buonsenso, se poi lo vogliamo intestare a qualcuno…”