Droga dei Nizza a Catania, 47 condanne: sentenza Malerba NOMI

La droga, il clan dei Nizza, 47 condanne: sentenza Malerba NOMI

Il gup Simona Ragazzi ha inflitto quasi 350 anni di carcere

CATANIA – Si è chiuso con la condanna a oltre tre secoli e mezzo di carcere il processo Malerba, con 47 imputati, che segue l’operazione dei carabinieri di ottobre 2023. La pena più alta è stata inflitta a Corrado Gabriel Muscarà, ritenuto uno dei capi del traffico di droga che sarebbe stato imbastito dal clan mafioso dei Nizza.

A Muscarà il gup Simona Ragazzi ha inflitto 18 anni di reclusione, appena otto mesi in meno di quanto non avesse chiesto il pm Rocco Liguori. Condanne a 15 anni per Marco Gardali e 15 anni e 4 mesi per Antonio Raimondo.

Tutte le condanne

Ecco tutte le altre condanne: ad Angelo Bua sono stati inflitti 3 anni di reclusione e 9 mila euro di multa, a Salvatore Cannizzaro 6 anni e 22.000 euro di multa, a Giosuè Cante 2 anni e 2 mesi e 6.200 euro di multa, a Salvatore Cristian Carani 6 anni e 2 mesi e 24.400 euro di multa, a Mario Castelli 9 anni, 9 mesi e 10 giorni.

Francesco Castiglione condannato a 7 anni e 4 mesi, Giovanni Castorina a 2 anni e 8 mesi e 5.000 euro di multa, Angelo Cutugno a 7 anni e 2 mesi, Matteo D’Agosta a 7 anni e 8 mesi, Pietro D’Amico a 9 anni e 6 mesi, Samuel D’Amico a 2 anni e 2 mesi e 6.200 euro di multa.

E ancora, a Giuseppe D’Arrigo inflitti 7 anni e 8 mesi, a Francesco Pio Giuseppe Distefano 7 anni e 8 mesi, a Gaetano Distefano 7 anni e 4 mesi, a Loai Pfhili 7 anni e 2 mesi, a Cristian La Verde 9 anni e 4 mesi.

Vincenzo Licandro condannato a 7 anni e 6 mesi, Simone Lizzio a 14 anni, Giuseppe Mazzarelli a 6 anni e 4 mesi e 26.000 euro di multa, Salvatore Messina a 7 anni e 8 mesi, Michael Monreale a 7 anni e 4 mesi, Pietro Paolo Muscarà a 1 anno, Pietro Paolo Nicolosi a 4 anni e 10 mesi e 20 mila euro di multa, Angelo Nicotra a 8 anni e 2 mesi, Giuseppe Nigro a 5 anni e 4 mesi e 20.200 euro di multa.

E ancora: inflitti 7 anni e 6 mesi a Emmanuel Nuccio, 7 anni e 6 mesi a Gabriele Giovanni Pino, 14 anni e 4 mesi a Vincenzo Pino, 5 anni e 2 mesi e 20.000 euro di multa Giuseppe Pistone, 7 anni e 6 mesi di reclusione a Christian Platania, 7 anni e 4 mesi a Giuseppe Platania, 7 anni e 8 mesi a Antonino Pulvirenti.

Il collaboratore di giustizia

Condanna per il nuovo collaboratore di giustizia Salvatore Sam Privitera, attualmente in attesa di appello per l’omicidio di Vincenzo Timonieri. A Privitera qui sono stati inflitti 2 anni e 10 mesi e 12.800 euro di multa. Inflitti a Mirko Ragusa 2 anni e 6.000 euro di multa, a Antonio Raimondo 15 anni e 4 mesi, a Giuseppe Santo Raineri 3 anni e 6 mesi e 10.000 euro di multa.

Alessandro Russo condannato a 14 anni e 10 mesi, Pietro Santoro a 3 anni e 6 mesi e 10.000 euro di multa, Eduard Sparti a 8 anni, Santo Tempera a 7 anni e 6 mesi, Carlo Torrisi a 7 anni e 8 mesi, Agatino Angelo Vitale a 8 anni e 1.000 euro di multa, Vito Vitale a 7 anni e 8 mesi, Salvatore Zanti a 7 anni e 4 mesi e Giuseppe Agatino Zuccaro a 14 anni e 10 mesi.

L’inchiesta

Le indagini, condotte dai militari del Nucleo operativo di Fontanarossa da marzo 2021 ad aprile 2022, hanno inflitto un duro colpo ai gruppi criminali che gestivano le diverse piazze di spaccio a San Giovanni Galermo.

Le accuse sono contestate a vario titolo agli imputati. Alcuni sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Per altri vi è l’aggravante del “metodo mafioso” e dalla finalità di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. Altri rispondono di acquisto e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Altri di ipotesi minori.

Il gruppo azzerato

A pagarne le conseguenze sono stati soprattutto quelli di via Capo Passero: un sito coordinato e rifornito per conto, come detto, del gruppo Nizza. Gli inquirenti hanno fatto notare “la gestione imprenditoriale delle piazze di spaccio, organizzate in diversi turni orari nell’arco dell’intera giornata, con una copertura h 24”.

Il tutto con regole e accordi per evitare la concorrenza sleale tra pusher e possibili conflitti tra gruppi mafiosi. Secondo gli inquirenti, gestivano un imponente giro d’affari illecito, stimato in almeno 240 mila euro al giorno.


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