Fiumi di droga per Ballarò e lo Zen| Sgominata la banda dei pusher - Live Sicilia

Fiumi di droga per Ballarò e lo Zen| Sgominata la banda dei pusher

di MONICA PANZICA Il laboratorio in cui la droga veniva tagliata e confezionata si trovava nel cuore di Ballarò. Sequestrati oltre trenta chili di sostanza stupefacente. Le indagini sono partite dall'arresto di Giuseppe Foglietta, che da bambinò scampo all'agguato in cui Cosa nostra tentò di uccidere il pentito Totuccio Contorno.

PALERMO – Le piazze dello spaccio erano quelle di Ballarò, Zen e Cruillas. Ognuna delle tre faceva capo ad un “grossista”, rispettivamente  Giovanni Gambino, 32 anni, Giuseppe Leto, 44 anni e Domenico Lo Presti, 72 anni. Sono tra i cinque finiti in manette oggi nel corso del blitz antidroga “Sambuca 2” della squadra mobile: in arresto anche Pietro Vitale, 32 anni e Salvatore Vitale, che avrebbero rifornito spacciatori provenienti dalla provincia e dal Trapanese. La banda avrebbe acquistato la droga in Calabria o nel Napoletano, fiumi di sostanza stupefacente pronta ad essere piazzata nel mercato della droga di mezza città.

Gli arresti su ordine del gip che ha emesso le misure cautelari su richiesta della Dda di Palermo sono arrivati  grazie a lunghe e serrate indagini durate un anno, in seguito alle quali sono stati sequestrati più di trenta chili tra cocaina, eroina, marijuana ed hashish. A disposizione della banda, anche un laboratorio di Ballarò dove la sostanza stupefacente veniva tagliata e confezionata per essere pronta allo smercio.

In base a quanto gli investigatori hanno accertato non ci sarebbe alcun collegamento con Cosa nostra, nonostante non venga escluso “il placet da parte della mafia – ha spiegato il capo della sezione antidroga Stefano Sorrentino – perché si tratta di un traffico di droga molto massiccio e di un giro di denaro ampio”.

Tra gli arrestati durante le indagini partite nel 2011, invece, anche Giuseppe Foglietta, uomo di fiducia di Giovanni Gambino. Foglietta era stato sorpreso due anni fa all’uscita da un deposito con adosso della droga. E’ il nipote di uno dei primi collaboratori di giustizia, Totuccio Contorno, lo stesso con il quale, quando era solo un bambino, si trovava in auto al momento di agguato che fu teso allo zio. Proprio dall’arresto di Foglietta erano partite le indagini che hanno condotto alla disarticolazione dell’intera rete.

 


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