Droga, fedelissimi di Nizza: la sentenza d'appello

Droga, fedelissimi di Nizza: la sentenza d’appello

Pene ridotte. E arriva anche un'assoluzione (parziale). NOMI E PENE
PROCESSO CARTHAGO
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CATANIA – È stata la prima inchiesta che ha cercato di fare terra bruciata attorno ad Andrea Nizza che nel 2016 era ancora latitante. Il filone Carthago ha affondato a poco poco l’impero di droga costruito attorno alla figura del giovane rampollo della famiglia di narcotrafficanti affiliata al clan Santapaola-Ercolano. In particolare avevano chiuso bottega alcune piazze di spaccio a Librino che avevano l’obbligo di rifornirsi da Nizza. 

Si è chiuso ieri sera il processo d’appello (troncone ordinario) che ha visto alla sbarra alcuni tra i fedelissimi del boss, Salvatore Faro, Alessio Marino, Gaetano Marino, Raffaele Marino (padre dei primi due), Antonino Scordino e Sam Salvatore Privitera. Quest’ultimo è stato arrestato a giugno, a Venezia, per l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Enzo Timonieri. 

La Corte d’Appello di Catania ha assolto Alessio Marino per non aver commesso i fatti nel periodo successivo al 13.04.2014 e per il periodo precedente ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale dei Minorenni. 

La pena è stata rideterminata nei confronti di Raffaele Marino a 15 anni e 6 mesi di reclusione (ritenuta la continuazione), per Gaetano Marino – concesse le attenuanti generiche – in 11 anni. 

Assoluzione per alcuni capi d’imputazione per Raffaele e il figlio Gaetano Marino. I tre in primo grado erano stati condannati a 21 anni ciascuno.  Salvatore Faro, ritenuta la continuazione con un’altra sentenza, lo condanna a un anno di reclusione a titolo di aumento (13 anni la condanna in primo grado). A Sam Salvatore Privitera la pena è stata ridotta a un anno e nove mesi e dieci giorni e 6 mila euro di multa (6 anni in primo grado). Antonio Scordino tre anni e due mesi di reclusione e 4.200 euro di multa (5 anni e 8 mesi) in primo grado.

Dario Caruana, collaboratore di giustizia ed ex uomo di vertice del clan Santapaola-Ercolano, è stato condannato a 16 anni e 2300 euro di multa (continuazione con altre sentenze definitive). 

Soddisfatto per la riforma della sentenza l’avvocato Andrea Gianninò, che difende molti degli imputati coinvolti. 


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