CALTANISSETTA – Un gruppo di amici pronti a spalleggiarsi l’uno con l’altro quello sgominato dagli agenti della Squadra Mobile di Caltanissetta, questa notte, nell’ambito dell’operazione antidroga denominata “Cobra 2”. Sei in tutto gli arresti. Cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere ed un provvedimento restrittivo ai domiciliari sono stati emessi dal Gip presso il Tribunale di Caltanissetta Francesco Lauricella su richiesta della locale procura della Repubblica.
Le manette sono scattate ai polsi di Danilo Manforte, 25 anni e del cognato Andrea Gueli di 43; Salvatore Luca Curatolo di 23 anni, Alessandro Pilato, 19 anni e Marcello Toscano di 37. Domiciliari invece, per Chiara Rossana Calogera Bellia, di 22 anni. Tutti a vario titolo dovranno rispondere dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dal fatto che fossero anche assuntori per Monteforte, Gueli, Pilato e Curatolo, e concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è il prosieguo di un’attività investigativa che ha avuto inizio nel giugno 2010, conclusasi con l’operazione “Cobra 67” che portò all’arresto dell’attuale collaboratore di giustizia Elia di Gati e di altri 17 soggetti in carcere per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, ai furti e ai danneggiamenti.
La gestione dello spaccio. A capeggiare il gruppo che smerciava cocaina, marijuana ed hashish soprattutto, erano Monteforte, Curatolo, Pilato e Gueli. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’attività del sodalizio grazie a pedinamenti, appostamenti ed intercettazioni telefoniche riuscendo ad interpretare il linguaggio criptico utilizzato dai quattro, quindi ricostruendo appieno il loro modus operandi. I quattro erano soliti incontrarsi in un luogo chiamato “Medio” di via Fasci Siciliani e in un bar di via Federico De Roberto a Caltanissetta. sarebbero stati Monteforte e Curatolo, secondo l’ipotesi degli investigatori, ad amministrare i proventi della droga che immettevano sul mercato. La sostanza veniva acquistata a Barrafranca in provincia di Enna e a Catania, canale privilegiato per l’acquisto della cocaina. Successivamente veniva nascosta all’interno del garage di Monteforte ed infine “tagliata” nella sua abitazione. Ad occuparsi della compravendita della droga era invece Gueli, autotrasportatore, catturato a Verona dove si era recato per lavoro. A lui infatti si rivolgevano dopo aver reperito il denaro per fare il carico di sostanza stupefacente.
Lo spaccio avveniva tra Caltanissetta e Santa Caterina Villarmosa. Gli investigatori hanno accertato che c’era un consistente quantitativo di sostanza pronta ad essere smerciata, oltre a quella sequestrata a seguito delle perquisizioni domiciliari agli arrestati. Solitaria era invece l’attività per Marcello Toscano che aveva fatto della sua abitazione il centro principale per lo smercio di hashish e cocaina, di cui gli investigatori hanno accertato numerosissimi episodi. Toscano, per evitare di essere arrestato qualora venisse bloccato dalle forze dell’ordine, comprava al massimo 6 grammi di droga che, prima di consegnare in un servizio ‘porta a porta’, nascondeva tra le sterpaglie o nelle aiuole di contrada Jiuculia Primo nei pressi delo stabile in cui risiedono i genitori in via Valenti. Toscano spacciava a Caltanissetta e a San Cataldo dove ad attenderlo c’era un altro spacciatore che smerciava in piazza. Quest’ultimo, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, è attualmente irreperibile.