Affascinante, cinica e insospettabile | La pusher tra i viali dell'università - Live Sicilia

Affascinante, cinica e insospettabile | La pusher tra i viali dell’università

Così i carabinieri descrivono Antonella Vitale, impiegata in una copisteria nella cittadella universitaria di Palermo, finita ai domiciliari nel blitz antidroga di ieri.

Operazione Aquarium
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PALERMO – Un carattere forte, determinato. Sapeva bene cosa voleva la giovane Antonella Vitale, la 31enne finita agli arresti domiciliari nel corso dell’operazione dei carabinieri “Aquarium”, che ha smantellato una vasta rete di spaccio che si snodava tra Termini Imerese e Palermo. Le indagini condotte dagli investigatori delineano il profilo di una donna affascinante e disposta a tutto, capace collaborare al voluminoso giro di affari gestito da Giuseppe Virzì, detto “Ivan”, per il quale si sono aperte le porte del carcere. Alla donna, invece, sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Impiegata in una cartolibreria di Bagheria, il centro alle porte di Palermo in cui abita, lavorava anche in una succursale della stessa ditta all’interno della cittadella universitaria di viale delle Scienze, nel capoluogo. Con Virzì aveva stretto un legame forte. Tramite lui, la donna sarebbe entrata in contatto coi pusher che gestivano lo spaccio nella piazza del popolare mercato di Ballarò.

Sapeva tutto, anche dove le dosi venivano nascoste e come si svolgevano gli incontri per l’approvvigionamento della droga tra Virzì ed il “grossista”, Salvatore Agusta. E avrebbe preso parte più volte agli appuntamenti. D’altronde, come Antonella Vitale ammette ignara di essere intercettata dai carabinieri, anche lei, in passato, era stata una pusher. “Un amico mio una sera, quando una volta siamo passati, mi ha fatto girare tutta la zona….stavo facendo la ‘spaccera’, che vuoi... – confessa durante una conversazione con Virzì – ce l’ho un altro, se conviene un passaggio e te la prendo“, facendo intuire che avrebbe avuto dei contatti con potenziali fornitori di droga che già conosceva.

Quello che intascava le sarebbe servito per acquistare dosi di cocaina da consumare personalmente. Nel corso di uno dei tanti dialoghi con Giuseppe Virzì riferisce all’uomo di avere bisogno di alcune dosi di metanfetamine per un cliente, ma il fornitore non avrebbe avuto né questa sostanza, né “l’eroina che ammazza”, precisa Virzì:

Vitale: Allora, come è andato a finire quel discorso?
Virzì: Quale discorso?
Vitale: Quello dell’Md (la metanfetamina)
Virzì: “No, mio zio mi ha detto…quello che è Md…eroina…fare e dire…vedi che è…”
Vitale: “si può mettere a che fare con l’eroina che guadagna più soldi…”
Virzì: “No e invece no”
Vitale: “Tanto è la stessa cosa…se ti arrestano, ti arrestano”
Virzì: “… no . . . no non è questione di arrestare…è che non gli piace ammazzare le persone prima del tempo”
Vitale: “Con l’emmedi” è difficile morire
Virzì: “Si può morire subito d’infarto”
Vitale: “no…”
Virzì: “E’ metanfetamina, è roba chimica, vita”
Vitale: “Io sto benissimo”
“Tu perché te la prendi…e va…e stai bene. Ora te la vado a prendere e te la faccio fare ogni giorno…non lo dire più io stavo benissimo”.

In diverse occasioni, inoltre, Antonella Vitale avrebbe fatto da “vedetta” durante gli incontri tra Virzì e Salvatore Agusta. Gli appuntamenti sarebbero stati presi nei pressi dell’Università degli Studi, vicino al luogo di lavoro della Vitale. Una volta acquistata la quantità da spacciare, la coppia si sarebbe recata nei luoghi più frequentati dai giovani palermitani, dai locali nel centro storico fino ai pub della zona residenziale, dove sapevano avrebbero trovato il target più adeguato. Le indagini hanno condotto all’identificazione di centosette consumatori che sono stati segnalati alla Prefettura.


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