Due anni fa il crollo di Torre Piloti | Adele chiede giustizia per il figlio - Live Sicilia

Due anni fa il crollo di Torre Piloti | Adele chiede giustizia per il figlio

Giuseppe Tusa (nella foto), milazzese, aveva 30 anni quando morì nel tragico incidente avvenuto al porto del capoluogo ligure. "Non mi fermerò, voglio giustizia per mio figlio".

la tragedia di genova
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MILAZZO (MESSINA) – Giuseppe Tusa, milazzese, aveva 30 anni quando morì nel tragico crollo della Torre Piloti di Genova, abbattuta dal cargo Jolly Nero, esattamente due anni fa. E’ una delle nove vittime di quella strage. La madre, la 59enne Adele Chiello Tusa è partita da Palermo alla volta del capoluogo ligure per commemorare il figlio. “Alle 22.52 e 42 secondi, io e altri familiari – racconta Adele – saremo al Molo Giano, anche se la cerimonia ufficiale sarà il 9 maggio alla Cattedrale di San Lorenzo”.

E’ arrabbiata mamma Adele perché la verità su quell’incidente non è ancora emersa. A marzo sono arrivati sei avvisi di garanzia. L’atto di conclusione indagini, datato 20 marzo 2015, è stato notificato al comandante della nave, Roberto Paoloni, al pilota Antonio Anfossi, al primo ufficiale Lorenzo Repetto, al terzo ufficiale Cristina Vaccaro, al direttore delle macchine Franco Giammoro, al comandante d’armamento Gianpaolo Olmetti e alla società Ignazio Messina, iscritta sul registro degli indagati per responsabilità amministrativa. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, crollo colposo e falso. “Hanno considerato questa tragedia come un semplice sinistro – spiega Adele con foga – ma non si parla in nessun capo di imputazione invece della costruzione della Torre Pilota”.

La mamma di Giuseppe, assistita dall’avvocato Goffredo D’Antona, ha inviato alla Procura memorie ed esposti. “Sono due anni che non mi danno risposte”. Per mesi hanno presentato una richiesta di accesso agli atti all’Autorità portuale di Genova per verificare la scelta “dell’ubicazione della Torre”, un’istanza finalizzata a svolgere indagini difensive. Ma visto il silenzio, l’avvocato ha presentato un esposto ipotizzando il reato di omissione in atti d’ufficio per il mancato rilascio dei documenti. “La Torre – si legge nell’esposto – veniva costruita proprio sul bordo del molo, senza alcuna `difesa´ quali frangiflutti o altro. Anche le dimensioni e le modalità di costruzione andavano adeguatamente valutate”.

“A nostro avviso le indagini non sono complete – spiega l’avvocato Goffredo D’Antona. Noi chiediamo al pm di attenzionare anche la parte relativa al progetto e alla costruzione della Torre Piloti, solo così si potrà accertare la verità”. Una lotta contro tre poteri “fortissimi”: l’armatore Messina, la Capitaneria di Porto e l’Autorità Portuale di Genova. Una battaglia che solo in marche da bollo è costata 27 mila euro. “Non solo perdi un figlio – commenta l’avvocato catanese – ma devi sborsare quasi 30 mila euro per ottenere giustizia”.

“Non solo mi hanno ammazzato un figlio, ma devo anche lottare per avere giustizia. Ma lo sappiano io non mi fermerò mai, – promette mamma Adele – perché io devo ridare dignità a mio figlio con la giustizia, ma quella vera e non quella insabbiata all’italiana. Non mi interessa il procedimento per il risarcimento danni, non mi interessano i soldi, la vita di mio figlio non ha prezzo”.

 


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