Duplice omicidio nell'Agrigentino, svolta nelle indagini 32 anni dopo - Live Sicilia

Duplice omicidio nell’Agrigentino, svolta nelle indagini 32 anni dopo

La moglie e le figlie avrebbero commissionato l'omicidio di Gaetano e Salvatore La Placa
SAN BIAGIO PLATANI
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AGRIGENTO – La moglie e le figlie avrebbero commissionato l’omicidio del marito e padre, assoldando un killer pagato 50 milioni di lire. A 32 anni di distanza da un duplice omicidio emergerebbe una verità sconvolgente.

Le donne sarebbero mandanti dell’agguato ai danni di Gaetano La Placa, costato la vita anche al padre Salvatore, trovatosi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Era diventato un testimone scomodo.

I carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Cammarata, coordinati dal procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e del sostituto Gloria Andreoli, hanno notifica l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti delle tre donne e del presunto killer.

Si tratta di Rosalia Guadagnano Rosalia, classe 1942 (deceduta, e moglie di Gaetano La Placa); delle figlie Carmela La Placa, 84 anni, e Rosalba La Placa, 77 anni; e di Luigi Costanza, 77 anni, amico di famiglia delle due vittime.

L’omicidio fu commesso a San Biagio Platani, il 14 ottobre 1992. Sarebbe stata la vendetta per le vessazioni subite dalla moglie e per lo scontro che aveva col fidanzato di una delle figlie.

Le donne si sarebbero rivolte a Costanza, venditore ambulante di abbigliamento e compagno di caccia della vittima.

L’uomo si sarebbe appostato in una strada di campagna, in contrada Mandralia. Fermò la macchia di Gaetano La Placa con il pretesto di fare due chiacchiere e fece fuoco con un fucile caricato a pallettoni. Poi eliminò anche il padre.

I cadaveri delle due vittime furono rinvenuti quello stesso giorno. Le indagini del 1992, che si scontrarono contro un roccioso muro di omertà, non consentirono di individuare gli autori o il movente del duplice omicidio.

A distanza di più di vent’anni, un familiare delle vittime, ha cominciato a ricomporre i racconti frammentati che, in famiglia, su quanto era accaduto alle due vittime nel 1992. Gli investigatori hanno acceso le microspie e sarebbe emersa l’incredibile verità.

Costanza sarebbe stato ripagato con 50 milioni di lire, un fuoristrada e i cani della vittima. Con la sua eredità avrebbero pagato il killer. I tre indagati avranno 20 giorni di tempo per consultare gli atti delle indagini preliminari e per chiedere di essere interrogati.


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