D'Uva: "Il M5s non esiste più, ecco perchè ho scelto Di Maio" - Live Sicilia

D’Uva: “Il M5s non esiste più, ecco perchè ho scelto Di Maio”

Parla l'ex deputato grillino adesso in corsa con Impegno Civico.

PALERMO – “Movimento 5 Stelle non esiste più. Quello che ora chiamano Movimento 5 Stelle non è altro che un partito personale orientato più a perseguire il consenso elettorale che a fare il bene del Paese. Francesco D’Uva, storico deputato pentastellato, lo dice a chiare lettere e rivendica la scelta di seguire Luigi Di Maio in Impegno Civico. Dallo strappo con la galassia grillina al sostegno incondizionato all’esecutivo guidato da Mario Draghi fino alla decisione di supportare la candidata del centrosinistra, Caterina Chinnici, D’Uva fa il punto in vita delle elezioni politiche  e regionali. 

D’Uva, partiamo dall’esperienza di Impegno Civico. Malignamente qualcuno lascia intendere che tutto nasca esclusivamente per consentire a Di Maio e company di candidarsi. E’ così?

Se Luigi Di Maio avesse voluto assicurare a sé stesso o ad altri un seggio sicuro, avrebbe trovato posto in qualsiasi partito “storico” e già strutturato, viste le indiscusse competenze che abbiamo maturato in questi anni, prima in opposizione e poi in maggioranza e al Governo, e i risultati che abbiamo raggiunto con la nostra attività parlamentare. Abbiamo deciso, invece, di avviare un percorso del tutto nuovo e, di conseguenza, incerto e senza sbocchi sicuri. Lo abbiamo fatto di certo non per ambizioni personali ma perché crediamo nella bontà dei nostri programmi e delle nostre idee per il rilancio e lo sviluppo Paese.

Al netto di come si sono messe le cose rivendicate la scelta di sostenere Mario Draghi?

Noi di Impegno Civico rivendichiamo con ancora più determinazione la scelta di sostenere Mario Draghi e condanniamo i partiti che lo hanno fatto cadere perché sono complici della crisi economica che sta martoriando imprese e famiglie e che lo stesso Draghi, nel pieno delle sue funzioni, avrebbe potuto scongiurare. Quando Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno deciso di far cadere Draghi, infatti, erano coscienti che un Governo dimissionario si sarebbe potuto limitare solo al disbrigo degli affari correnti e, quindi, non avrebbe potuto mettere in atto alcune importanti misure. Tra queste, ad esempio, figurano gli accordi stipulati con altri Paesi per diminuire la nostra dipendenza dal gas russo in vista del prossimo inverno. Questi partiti, inoltre, sapevano e sanno ancor oggi che, senza un Governo pienamente in carica e con un Paese in piena crisi politica, è più difficile riuscire a vincere in Europa la battaglia sul prezzo massimo al prezzo del gas, in mancanza del quale molte imprese rischiano già oggi di chiudere e le famiglie non arrivano a fine mese.  Oggi però questi stessi partiti stanno implorando il Presidente Mario Draghi di intervenire in ogni modo per scongiurare le conseguenze drammatiche della crisi economica in atto. Sono coscienti che Draghi sia l’unica persona che possa contribuire sul panorama europeo e internazionale a porre fine alla crisi energetica e a rappresentare l’Italia con fermezza e competenza, come diciamo noi da mesi. 

Adesso siete davanti alla sfida delle politiche anche se i sondaggi non sembrano favorevoli. Come si inverte la rotta?

La nostra forza sono le nostre idee. Per questo motivo, al netto dei pronostici e dei sondaggi attuali, sono certo che la strada per crescere sempre di più sia proprio far conoscere la nostra proposta politica perché è chiara, trasparente.

Quali sono i punti salienti del vostro programma?

La parola d’ordine della nostra agenda politica è “sviluppo”: più sviluppo significa più opportunità per tutti. Per farlo, abbiamo una ricetta seria per il Paese. La prima misura da realizzare con massima priorità è il Decreto Taglia-Bollette con cui prevediamo che lo Stato copra l’80% del costo delle bollette di tutte le imprese italiane da quelle micro a quelle grandi, e di tutte le famiglie del ceto medio in povertà. Una seconda misura che puntiamo a realizzare è il salario minimo ed equo, per garantire a lavoratrici e lavoratori un salario minimo dignitoso e proporzionale al loro lavoro, alle loro competenze ed esperienza. Inoltre, abbiamo un ampio pacchetto di misure per i giovani come il Mutuo – ZAC (Zero Anticipo Casa) con cui prevediamo l’istituzione di un fondo statale attraverso il quale lo Stato offra l’anticipo del mutuo ai giovani sotto i 40 anni per l’acquisto della casa, a interessi zero e da restituire a rate e la previsione di sgravi fiscali per le imprese che assumono giovani. Inoltre, proponiamo una Legge sul Clima per mettere in campo tutte le misure necessarie per eliminare gli sprechi energetici, per investire di più nelle rinnovabili e raggiungere gli obiettivi fissati a livello internazionale, aiutando le imprese e sostenendo tutte le fasce della nostra società, soprattutto le più deboli che non devono essere messe in difficoltà.

In Sicilia sosterrete Caterina Chinnici?

Sì, siamo nel campo progressista e sosteniamo Caterina Chinnici assieme a tutti gli alleati.

Perché un elettore del Movimento 5 Stelle dovrebbe preferire voi a loro? 

La scelta non è tra Impegno Civico e Movimento 5 Stelle semplicemente perché il Movimento 5 Stelle non esiste più. Quello che ora chiamano Movimento 5 Stelle non è altro che un partito personale orientato più a perseguire il consenso elettorale che a fare il bene del Paese.  Nel passato dicevamo sempre una cosa, cioè che da eletti non avremmo dovuto agire per il solo fine di ottenere voti e consensi, ma compiere sempre la scelta più giusta per il bene di tutti i cittadini, anche se fosse risultata impopolare nel breve periodo. Io credo che far cadere un Governo mentre le famiglie e le imprese si trovano a dover pagare bollette quintuplicate perché “lo dicono i sondaggi” è un tradimento ai propri princìpi e valori e alle promesse fatte ai cittadini. 

Il Partito di Conte con la sua linea politica dimostra, in definitiva, è una involuzione di quel che era il Movimento 5 Stelle. Quando siamo stati eletti nel 2018 col Movimento 5 Stelle, abbiamo deciso di fare dei passi avanti, di maturare. Abbiamo scelto consapevolmente di allearci con altri partiti perché questo era l’unico modo per poter approvare norme come il Reddito di Cittadinanza e il Decreto Dignità che – lo voglio ricordare – portano la firma di Luigi Di Maio. È grazie a queste scelte che durante la pandemia decine di migliaia di famiglie hanno potuto contare su un sostegno al reddito senza il quale non avrebbero certamente potuto sopravvivere. 

Oggi il Partito di Conte si ritrova solo, ha preferito svincolarsi dall’alleanza con il campo progressista sapendo di fare il gioco della Destra. La verità è che quello a cui mira non è realizzare misure per il bene dei cittadini ma stare all’opposizione per crescere nei sondaggi. Chi vota il Partito di Conte deve esserne cosciente e deve essere consapevole del fatto che sarà un “voto a perdere” perché manca la volontà di governare, preferendo rischiare di lasciare il Paese nelle mani di chi nel 2011 lo stava portando in default. 

Noi di Impegno Civico, invece, vogliamo dare un’opportunità di sviluppo al nostro Paese. A prescindere dal risultato che raggiungeremo come singolo partito, un voto a noi è un voto all’intera coalizione che può vincere, governare e di conseguenza realizzare il nostro programma. 


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