C'è anche il cannolo 'tarocco'| Turisti gabbati a Venezia - Live Sicilia

C’è anche il cannolo ‘tarocco’| Turisti gabbati a Venezia

I finti cannoli venduti a Venezia

Anche il simbolo della gastronomia siciliana diventa vittima della contraffazione. Nelle vetrine di bar vicini alla Stazione ferroviaria Santa Lucia a Venezia vengono esposti infatti dolci “spacciati” per il famoso cannolo.

LA SEGNALAZIONE
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VENEZIA – Finti cannoli siciliani proposti ai turisti in alcuni bar della città che dei veri cannoli non hanno neppure la forma. Un danno per l’intera pasticceria siciliana che di questo prodotto ha fatto uno dei principali business e una beffa per i numerosi turisti convinti di assaporare uno dei dolci tipici della migliore tradizione sicula. Un danno anche per Venezia che per bellezza, cultura e storia non ha bisogno di proporre prodotti “tarocco”

Anche il cannolo adesso diventa vittima della contraffazione. Succede a Venezia dove nelle vetrine di bar vicini alla Stazione ferroviaria Santa Lucia vengono esposti dei dolci “spacciati” per cannoli siciliani. Una beffa per i numerosi turisti in visita nella città lagunare ma soprattutto un danno per il vero cannolo siciliano da sempre uno dei simboli della tradizione sicula.

A segnalare l’accaduto è Saro Trovato, mood maker e fondatore di FOUND! agenzia di comunicazione che gestisce l’immagine di alcuni dei più prestigiosi marchi italiani e internazionali, in visita lo scorso weekend a Venezia, per seguire un prestigioso Premio letterario, e che è sceso in campo per salvare uno dei simboli della tradizione pasticcera siciliana.

“Colpisce già vedere nelle vetrine di un bar veneziano esposto e proposto il cannolo siciliano – afferma Saro Trovato – Ma ciò che lascia increduli è il fatto che non si tratta di un vero cannolo. Un fatto che lascia senza parole in quanto si propone ad ignari turisti un prodotto diverso da quello dichiarato e quindi un fatto da evitare per non generare proteste e soprattutto per non stimolare critiche e pregiudizi nei confronti del nostro Paese.”

“Non solo, – continua Saro Trovato – proporre un dolce chiamandolo cannolo siciliano, quando del cannolo tipico non conserva neppure la forma, è un danno per i pasticceri e per la tradizione cultural gastronomica italiana. Allo stesso tempo un’offesa alla città di Venezia che per bellezza, tradizione e cultura non ha bisogno di offrire ai turisti prodotti taroccati di nessun tipo e soprattutto dare opportunità a chi arriva soprattutto dall’estero di criticare una delle città più belle del Mondo”.

“Siamo convinti – precisa Saro Trovato – dell’assoluta buona fede dei bar che stanno proponendo i finti cannoli siciliani. Suggeriamo loro, pertanto, di cercare un pasticcere che sappia confezionare un vero cannolo siculo, di cercare una pasticceria magari siciliana in grado di saperlo realizzare. In alternativa, basta proporre gli attuali finti cannoli siciliani chiamandoli, vista l’origine in cui vengono prodotti, cannoli veneziani”.

Per far chiarezza il cannolo siciliano è realizzato e composto da una cialda di pasta fritta (detta scòrza e lunga da 15 a 20 cm con un diametro di 4–5 cm) ed un ripieno a base di ricotta di pecora setacciata e zuccherata. Nel tempo il cannolo oltre alla ricotta viene proposto anche con anche con altri ripieni, crema bianca, al cioccolato, al pistacchio, ma sempre mantenendo inalterata qualità e forma, immediatamente riconoscibile da chiunque voglia assaporate il prelibato dolce.

Per la scorza, si formano piccoli dischi di pasta (fatta di farina di grano tenero, vino, zucchero e strutto) che vengono arrotolati su piccoli tubi di metallo e poi fritti, tradizionalmente nello strutto, oggi anche in grassi meno costosi. Prima delle moderne leggi in materia d’igiene, la pasta veniva arrotolata su piccoli cilindri ottenuti ritagliando normali canne di fiume, che diedero così il nome al dolce.

Il ripieno tradizionale consiste di ricotta di pecora. Al ripieno vengono poi aggiunti canditi o gocce di cioccolata, ed infine il dolce viene spolverato di zucchero a velo. I cannoli vanno riempiti al momento di mangiarli; questo perché, con il passar del tempo, l’umidità della ricotta viene assorbita dalla cialda facendole perdere la sua croccantezza. Per evitare questo inconveniente, alcuni pasticcieri rivestono la superficie interna del cannolo con cioccolato fuso: in questo modo, l’involucro non si impregna rimanendo croccante per più tempo.

Tra l’altro, il cannolo siciliano è stato ufficialmente riconosciuto e inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf). Quindi, merita di essere tutelato al pari di tutti gli altri prodotti tipici italiani.

Il cannolo siciliano “originale” ormai viene proposto in molte città d’Italia, non solo in Sicilia, e si può assaporare anche in alcuni ristoranti, bar e pasticcerie in giro per il Mondo, molte volte gestiti da siciliani, che ne fanno richiamo per la propria clientela e proprio business.


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