E' ancora super Busetta: per la terza volta campione italiano di parapendio

E’ ancora super Busetta: per la terza volta campione italiano di parapendio

L'atleta paternese ha centrato un traguardo storico.

CATANIA – Il paternese Marco Busetta si è laureato per la terza volta – dopo il 2017 a Gemona del Friuli ed il 2019 a Valcomino – campione italiano di parapendio. Una soddisfazione enorme per un giovane che ha maturato enorme esperienza ed una tecnica di grande spessore.

Fare gare di cross country (distanza e velocità su un determinato percorso) mi ha permesso di progredire rapidamente e capire sempre più l’aria. Ho iniziato con questo scopo, mai avrei pensato di farlo per vincere. Ma quando accade ci prendi gusto ?

Era un mio desiderio provare a vincere il terzo campionato italiano (dopo il 2017 a Gemona del Friuli e nel 2019 a Valcomino) e non credevo ci sarei riuscito più, tantomeno così presto! Il livello di alcuni avversari italiani è cresciuto molto negli ultimi anni.

Il racconto di Busetta

Quest’anno i campionati si sono disputati nel Matese, lungo l’Appennino alla latitudine di Napoli. “Abbiamo disputato 5 manches prosegue Busetta -. Una annullata per vento troppo intenso. La mia gara è iniziata male. Primi due giorni ho fatto fatica ad entrare in gara, sono passato dal lavoro alla competizione senza ambientamento. Per fortuna il sistema di punteggio ti permette di scartare una manche andata male ogni quattro (ad esempio perché più lento degli altri o perché non arrivato ad atterrare in goal).
Il resto della competizione è stata un crescendo di buoni risultati. Dopo un secondo e terzo posto ho rimontato la classifica generale fino a settimo. L’ultimo giorno ero consapevole che avrei dovuto fare un miracolo per finire sul podio! Mi serviva lasciare indietro i miei diretti avversari di parecchi minuti, quando tra i primi il gioco si decide nell’ordine dei secondi… Ho cercato allora di accumulare punti (leading points) volando in fuga davanti al resto del gruppo rischiando di dover atterrare, ottimizzando il più possibile le traiettorie e seguendo le ascendenze termiche (aria calda dal suolo) e dinamiche (vento suo rilievi) solo lo stretto necessario.

Sapevo che avrei dovuto fare qualcosa di estremamente diverso. Ho avuto quindi il coraggio e l’occasione di seguire la traiettoria ottimizzata tra i cilindri (boe) della gara che ricadeva sulla pianura, normalmente più avara di ascendenze ma molto più breve rispetto alla via delle montagne. È stato seguendo dei segnali di linee portanti nel cielo che è cominciata l’avventura che mi ha condotto a lasciare indietro di ben 17 minuti il primo in classifica. Felice e stanco dopo 95 Km di volo sono atterrato in goal per primo e col massimo dei punti (1000 per la giornata).

Sentivo di essere riuscito nell’obiettivo di salire nel podio – conclude Marco Busetta – ma l’organizzazione ha deciso di non dichiarare i risultato fino al momento della premiazione. È stato un momento davvero emozionante quando ho scoperto che tutti i miei avversari erano finiti, seppur di pochissimo, dietro di me!
Ancora una volta il volo è stato capace di stupirmi. Questa attività sportiva ha reso la mia vita speciale ed intensa, non si può che esserne grati”.


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