E Cammarata detta un giro| di vite sui beni confiscati - Live Sicilia

E Cammarata detta un giro| di vite sui beni confiscati

Dopo il servizio di "Striscia"
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Il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha avviato un controllo capillare e diretto sull’attività di tutte le associazioni e le cooperative sociali e ha dato mandato al comandante della Polizia municipale Serafino Di Peri di eseguire le verifiche relative alle interviste realizzate da “Striscia la notizia” per acquisire tutti gli elementi utili ad identificare le strutture oggetto del servizio.

Il settore Risorse Immobiliari, che riceve i beni dal Demanio e li assegna provvisoriamente in attesa del nulla osta da parte della Prefettura, produrrà una relazione dettagliata riguardante i criteri di assegnazione, le attività svolte e la verifica semestrale prevista dalla normativa. Già oggi, su disposizione del sindaco, si è svolta a Palazzo Palagonia, sede della Direzione generale, una riunione durante la quale è stato sottolineato che l’assegnazione dei beni (attualmente 111 in tutto) ad associazioni e a cooperative sociali è avvenuta in seguito alla pubblicazione di un bando pubblico e la scelta è stata effettuata sulla base delle finalità sociali dichiarate.

“Occorre oggi – dice il sindaco Cammarata – controllare che non ci siano state dichiarazioni infedeli o che successivamente non si siano verificati avvenuti abusi. Sono certo che, laddove si accertasse che ciò è in qualche caso avvenuto, il fenomeno riguarda un numero minimo delle molte associazioni che hanno ricevuto beni confiscati e che operano davvero per fini sociali: ricordo per tutte le cooperative che fanno capo a Libera e che grazie all’assegnazione da parte del comune di un negozio in Piazza Castelnuovo hanno potuto aprire un punto vendita dei prodotti delle terre confiscate alla mafia. Questo, che consideriamo un grande successo delle istituzioni e della società civile, rende se possibile ancora più odioso l’eventuale abuso operato che, naturalmente, non intendo consentire né tollerare. Se abusi verranno accertati scatteranno immediatamente le revoche (come è già accaduto in passato) e laddove dovessero esserci estremi di reato procederemo alle denunce. Quanto all’affidamento di abitazioni a nuclei familiari che versano in condizioni di estremo disagio economico e sociale, in questi anni ne sono stati assegnati ben 83. L’utilizzo dei beni confiscati alla mafia per uso abitativo, peraltro, ha richiesto una modifica al regolamento che è stata chiesta al Demanio proprio dalla mia amministrazione. Purtroppo, molte delle case che ci vengono assegnate sono in condizioni pessime e non possono essere assegnate senza prima intervenire in maniera significativa e spesso assai onerosa. Cosa che stiamo gradualmente facendo”.


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