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E dopo i rifiuti la Sicilia |è a rischio emergenza idrica

Ente acquedotti siciliani
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Ancora una settimana di autonomia. Poi l’Eas, l’Ente acquedotti siciliani in liquidazione dal 2004, non sarà più in grado di fornire l’acqua a circa 50 comuni delle province di Trapani, Ragusa, Catania, Messina e una parte di Palermo. A lanciare l’sos è lo stesso commissario liquidatore, Marcello Massinelli, che spiega: “Da diverso tempo abbiamo fatto presente che l’Ente stava andando verso una situazione nella quale non avrebbe più potuto garantire quel servizio di distribuzione idrica al quale è istituzionalmente deputato”. “A questo punto – aggiunge il liquidatore – l’unico modo per non interrompere il servizio è quello di chiedere l’intervento ai prefetti nella loro qualità di garanti dell’ordine pubblico, nonché quello dei sindaci dei comuni interessati”.

Per questo, qualche giorno fa, dall’Eas sono partite decine di lettere nelle quali è stato descritto lo stato d’emergenza: “Non è possibile acquistare i reagenti chimici per la potabilizzazione dell’acqua, le compagnie assicurative hanno ritirato i certificati di assicurazione per gli automezzi necessari alla distribuzione e non è possibile acquistare il carburante necessario”. Sono inoltre già state avviate le procedure di sfratto su alcune sedi di lavoro e l’Enel ha più volte minacciato il distacco della fornitura di energia. “Una situazione insostenibile – commenta Massinelli – soprattutto se si aggiunge a quella relativa al personale, che non percepisce lo stipendio ormai da aprile in attesa che venga dato un seguito al piano di distribuzione del personale Eas presso altri enti e uffici regionali”. Dopo l’emergenza rifiuti, quindi, la Sicilia potrebbe essere chiamata ad affrontare, nel bel mezzo dell’estate, anche l’emergenza idrica. Intanto il prefetto di Messina ha già convocato i vertici Eas e quello di Trapani li incontrerà mercoledì 24.

In ballo c’è anche la nomina del nuovo dirigente generale, in scadenza il prossimo giovedì. “Se il governo regionale non dovesse nominare il nuovo dirigente – afferma Massinelli – ci troveremo a dovere fare i conti anche con una paralisi amministrativa sicuramente non gestibile in queste condizioni”.


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