"E' l'ora della pacificazione |Moderati uniti per battere Grillo" - Live Sicilia

“E’ l’ora della pacificazione |Moderati uniti per battere Grillo”

Intervista a Miccichè. "Forza Italia è viva, decisivo l'impegno di Berlusconi".

L'intervista
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3 min di lettura

PALERMO – Aveva detto che tutto restava fermo in attesa del referendum. Ora per Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia in Sicilia, è il momento delle scelte. Incassato il successo del No, i berlusconiani guardano alle prossime scadenze elettorali. Per le quali Miccichè auspica nuove alleanze per un centrodestra “allargato” e la compattezza di un “fronte moderato” per battere i 5 Stelle.

Chi ha vinto in questo referendum? Perché c’è stato uno che ha detto che ha perso, ma il carro del vincitore è abbastanza affollato.

“Venti giorni fa il risultato del referendum appariva incerto, poi è sceso in campo Berlusconi ed è finita così. Questo non vuol dire che abbia vinto Berlusconi ma che certamente nessuno si può intestare da solo questa vittoria. La verità vera e che ha vinto il malessere, la povertà la disoccupazione, la sensazione di opposizione al governo”.

Soprattutto hanno votato no giovani e meridionali, che poi forse sono i più “arrabbiati” in questa fase…

“Nelle otto regioni del Mezzogiorno il No fa il doppio del Sì. E i giovani disoccupati votano in blocco No: strano considerato che fino a a qualche mese fa i giovani erano tutti renziani. O questo Paese comincia a capire che non è solo necessaria ma obbligatoria una pacificazione, che sia utile a fare crescere il Paese. Oppure il populismo rischia di diventare un pericolo anche per l’ordine pubblico”.

In Sicilia c’è stato un risultato plebiscitario. Renzi ha pagato per le facce del suo fronte nell’Isola?

“Il fatto che a casa del ministro dell’interno c’è il dato maggiore del No, è un segnale che non può essere sottovalutato. Se ad Agrigento c’è il voto maggiore per il No evidentemente il governo nemmeno nelle case dei ministri ha portato risposte. Quando ero ministro io, le risposte in Sicilia le ho portate. Un governo che non riesce a portare infrastrutture o posti di lavoro neanche a casa del ministro dell’Interno, non ha fato nulla per lo sviluppo del Paese. Oggi, in Italia come in Sicilia o ci si rende conto che bisogna lavorare per creare sviluppo, quello che Crocetta ha paralizzato, oppure non c’è alternativa”.

Oppure l’alternativa c’è e si chiama Grillo? Non è che tutti voi, da Bersani alla destra state lavorando per consegnare l’Italia a Beppe Grillo?

“Il problema è consegnare l’Italia alla confusione più totale. Io spero che si capisca che la politica è una cosa seria. Grillo è stato utile per capire che la politica doveva cambiare regime”.

E il centrodestra è ancora una proposta?

“In questo momento è possibile e io credo che il centrodestra ci debba comunque tentare. Ma dovrebbe essere un centrodestra allargato, disponibile ad accordi con altri. Dovremmo creare una nuova formula di governo che faccia capire alla gente che c’è voglia di dare risposte. Dopo questo referendum e dopo questo risultato in Sicilia, dove il Pd è veramente troppo scarso, è necessario creare un agglomerato di forze moderate”.

Ma dove stanno queste forze moderate?

“In Sicilia ovunque. C’è un elettorato moderato anche dalle parti di Grillo, quello non è un elettorato estremista ma di protesta”..

Secondo lei quando si vota per le politiche?

“Siamo nelle mani di Mattarella. Se deicide di dare all’Italia un governo politico probabilmente si voterà in tempi rapidi. Se dovesse scegliere un tecnocrate alla Padoan il problema sarebbe più complesso, sarebbe un nuovo Monti, un nuovo servo dell’Europa e farebbero di tutto per farlo restare lì il più a lungo possibile”.

Lei aveva detto che per qualsiasi decisione politica in Sicilia si doveva aspettare il referendum. Ora ci siamo: che fare a cominciare da Palermo dove si vota tra qualche mese?

“Ancora di più, oggi non c’è dubbio che solo l’unità delle forze moderate può vincere in Sicilia. Specialmente in una terra dove la Lega non c’è. Oppure consegniamo la Sicilia a Grillo. Io dico che Forza Italia ha ricominciato a muoversi, a spendere le proprie facce. E Palermo, Messina,Agrigento e Catania, dove abbiamo fatto iniziative, sono guarda caso le quattro province dove il No va meglio. Insomma, il medico dice che Forza Italia è viva e sta bene”.


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