Riccardo Di Blasi, livornese, ma palermitanissimo, tra i registi nazionali più autorevoli del panorama attuale, improvvisamente è venuto a mancare. Una carriera sempre in continua evoluzione; una scelta quella di lasciare l’Isola, per osare. Di Blasi, si definiva uno “sporco edonista” con la voglia di sperimentare, di essere pioniere nella sua arte, la regia televisiva. Ha iniziato la sua carriera diventando l’aiuto di grandi professionisti della comunicazione, come Luciano Emmer, occupandosi anche di pubblicità televisiva. Il talento di Riccardo Di Blasi rimarrà impresso nelle teche più importanti; una serie di regie nazionali ed internazionali, come il Pavarotti and Friends, il Premio Barocco, la trasmissione di Massimo Ranieri su Rai Uno e, tante altre ancora.
L’incontro più importante è stato indubbiamente quello con Renzo Arbore. Realizzò insieme ad Arbore, un film-documentario su Nick La Rocca, siciliano di Salaparuta, il primo al mondo ad avere inciso un disco di musica Jazz. Ma come lui stesso amava ricordare, l’esperienza professionale più bella è stata quella d’ aver curato la regia mondiale dell’apertura della Porta Santa, in occasione del Giubileo. Aveva 53 anni.
(nella foto con Renzo Arbore)