Che succederà al Palermo? |Ecco gli scenari possibili - Live Sicilia

Che succederà al Palermo? |Ecco gli scenari possibili

Il patron del Palermo calcio Maurizio Zamparini

Il fallimento, la gestione e il futuro sportivo di un club nel mirino della procura del capoluogo.

Il futuro rosanero
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PALERMO – E adesso che ne sarà del Palermo calcio? La domanda delle domande che rimbalza in queste ore di bocca in bocca, sui social e nei bar frequentati dal popolo rosanero di tutto il mondo è questa. Il futuro del club è tutto da decifrare, non esiste una via tracciata e lineare che porta a un’unica via d’uscita dopo l’istanza di fallimento richiesta dalla procura di Palermo alla vigilia della quindicesima giornata del campionato di serie B che vede gli uomini di Tedino nel gruppo di testa della classifica cadetti.

L’udienza in cui il giudice fallimentare esaminerà la fondatezza della richiesta di fallimento avanzata dalla procura e le controdeduzioni difensive della società di viale del Fante sarà una prima data spartiacque. In quella sede si sfideranno accusa e difesa mettendo sul tavolo le proprie ragioni, poi il giudice esaminerà la documentazione prodotta dalle parti e solo dopo si pronuncerà sull’accoglimento o meno della richiesta di fallimento avanzata dai pubblici ministeri. Secondo i pm, infatti, il Palermo avrebbe un passivo che rende impossibile andare avanti. Si tratta di un iter procedurale molto delicato che solitamente richiede uno o due mesi, ma vista la particolarità dell’azienda in questione, il Palermo calcio rappresenta anche un patrimonio della città, è possibile che si faccia più celermente. Nel caso in cui l’istanza dell’accusa dovesse essere respinta siamo di fronte all’ipotesi in cui tutto resta così com’è, con il Palermo in mano a Zamparini in attesa di un acquirente disposto a rilevare il pacchetto di maggioranza di una squadra che (fatti i dovuti scongiuri dei tifosi rosanero) è tra le più accreditate tra le pretendenti alla promozione in serie A.

Lo scenario due, invece, è quello più doloroso: il giudice fallimentare ritiene fondata l’istanza di fallimento e dichiara fallito il Palermo calcio nominando un curatore fallimentare che avrà il compito di soddisfare i creditori e condurre per mano il club fino alla cessazione dell’attività. Questa la procedura giuridica fallimentare, ma dal punto di vista sportivo che accade?. Il Palermo calcio è regolarmente iscritto alla stagione calcistica in corso e ha tutte le carte in regola per portare a termine il campionato. Il bivio successivo si presenterebbe al 30 giugno, quando i club devono procedere all’iscrizione al campionato successivo. E qui subentra un ulteriore biforcazione alle strade del futuro rosanero. Tutto dipende dall’esito dell’inchiesta su riciclaggio, autoriciclaggio e appropriazione indebita che vede indagati i vertici del Palermo calcio. Qualora l’inchiesta penale dovesse andare in porto il club perderebbe il titolo sportivo e dovrebbe ricominciare il proprio percorso dai dilettanti, come il destino che toccò al Parma. Se non andasse avanti, invece, il procedimento penale il Palermo potrebbe con la procedura di fallimento in corso continuare a iscriversi al campionato di competenza, anche quello di serie A qualora dovesse raggiungere la promozione, aumentando anche i benefici al proprio bilancio con le maggiori entrate derivanti soprattutto dagli oltre 30 milioni di euro provenienti dai diritti tv percepiti dalle squadre del massimo campionato italiano. In attesa di un nuovo patron che acquisirebbe il controllo della società per ripartire con una nuova compagine societaria come avvenuto a Bari.

La sensazione di chi vuol vedere il bicchiere mezzo pieno nonostante la bufera che ha investito in queste ore il club di viale del Fante è quella che la richiesta di fallimento avanzata dalla procura possa fungere da acceleratore in una procedura di vendita del Palermo calcio a nuovi investitori. Zamparini, nonostante ostenti ancora sicurezza nella gestione dei conti e cerchi colpevoli e responsabilità fuori dalla propria sfera personale, ha poche alternative alla cessione della proprietà visto che l’ipotesi che metta di tasca propria le decine di milioni che servono per ripianare il bilancio appare quasi impossibile. Che sia Cascio, Baccaglini o un mister X che non si è ancora palesato cambia poco, il Palermo va ceduto al più presto e deve ripartire con una nuova proprietà. Il bimestre dicembre-gennaio sarà dunque quello decisivo per le sorti sportive e giudiziarie del club rosanero. Alla squadra di Tedino l’arduo compito di andare in campo e isolarsi dalle notizie extra calcistiche che investono la società.


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