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E ora ripartiamo |dal progetto tecnico

Dopo il pareggio fra Juve e Lecce, il Palermo è matematicamente salvo in virtù degli scontri diretti con i salentini. E ora?
Lecce bloccato, Palermo salvo
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E ora, ripartiamo dalle certezze. Il Palermo ha conquistato la salvezza con due giornate di anticipo e può pensare a pianificare il futuro per fare in modo che non si ripetano epiloghi di campionato simili a quello della stagione che sta per volgere al termine. Una salvezza, quella dei rosanero, figlia soprattutto dei gol di Miccoli, l’unico campione a disposizione di Mutti, della vittoria esterna a Bologna e del suicidio sportivo, nella seconda parte di stagione, di Fiorentina e Genoa che ha aggiunto in coda a un campionato mediocre due concorrenti in più alla lotta per non retrocedere. Archiviata un’annata di transizione che, va detto, ci può stare dopo otto campionati di serie A conclusi sempre tra il quinto e l’undicesimo posto in graduatoria, si deve ripartire con rinnovato entusiasmo, facendo tesoro dell’esperienza e soprattutto degli errori commessi. Resta il rammarico per aver vissuto quest’anno di transizione proprio in una stagione in cui a quota 64 punti ci si piazzerebbe matematicamente al terzo posto che vale l’accesso ai preliminari di Champions League. Una quota che i rosa di Delio Rossi, nel 2009/2010, addirittura superarono piazzandosi al quinto posto con 65 punti.

Al presidente Zamparini, a cui va dato atto di aver riportato e mantenuto il club rosanero a livelli che intere generazioni di tifosi non avevano mai vissuto, il compito di ricostruire una squadra che l’anno prossimo ritorni a impensierire le grandi e in corsa per un posto in Europa, con un progetto societario e sportivo solido, a prescindere dall’arrivo di capitali arabi in società o meno. Ma con l’entusiasmo e la voglia di fare calcio che ha sempre rappresentato la sua benzina. Se il Palermo è stabilmente nel massimo campionato italiano da otto anni lo si deve agli sforzi economici, alle intuizioni, alle scelte (giuste o sbagliate) del patron friulano che alla sua non tenera età ha ancora voglia di fare calcio e di divertirsi col calcio. Questi sono fatti, piaccia o no ai detrattori dell’imprenditore friulano che al primo anno di difficoltà hanno dimostrato la memoria corta rispetto ai successi ottenuti dalla gestione Zamparini.

Si riparte dall’imminente arrivo di un dirigente di grande esperienza come Giorgio Perinetti, dall’ingaggio di un guru del marketing come l’argentino Patricio Teubal e da un fervido lavoro di scouting affidato alle competenze di Luca Cattani. Tutti ingredienti che dimostrano la voglia di Zamparini di rilanciare il club rosa che ha già messo le mani sul giovane talento argentino Dybala, strappato a top club italiani ed europei come Chelsea, Inter e Milan.

L’auspicio è che all’opera di rafforzamento della dirigenza corrisponda adesso un progetto tecnico che parta proprio da una tempestiva scelta dell’allenatore che dovrà aprire un nuovo ciclo a Palermo. Di nomi ne circolano e ne sono circolati parecchi: da ipotesi più verosimili come Sannino, Gasperini e Montella ad altre più suggestive, quasi fantacalcistiche, come Capello, Lippi e Zeman. L’importante è far presto, perchè solo una buona programmazione porta con sè i risultati a cui il Palermo ambisce.


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