È un altro Palermo con Ballardini | Nuove certezze dal suo rientro - Live Sicilia

È un altro Palermo con Ballardini | Nuove certezze dal suo rientro

La difesa a tre e la pace con i senatori: da qui passa la rinascita verso la salvezza.

calcio - serie a
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PALERMO – Il nuovo corso di Ballardini non poteva avere alcun segno di continuità con quello precedente. Dopo aver contribuito a trascinare la squadra alle porte della zona retrocessione, ereditandola al dodicesimo posto e lasciandola al sedicesimo (toccando pure il diciassettesimo posto), il tecnico ravennate non poteva proseguire con lo stesso Palermo visto nella seconda metà del girone d’andata. È bastato poco per capirlo, soprattutto per capire che il “suo” Palermo visto a Verona contro l’Hellas sarebbe dovuto essere il punto di partenza. Da lì si è arrivati alle speranze di oggi, alle due vittorie consecutive che mancavano da inizio campionato e dal ripescaggio dei senatori, con tanto di cambio di modulo, riadattando per certi versi l’idea di calcio proposta in precedenza da Iachini.

La difesa a tre, con Ballardini, non sembrava potesse trovare occasioni per essere riproposta. Il tecnico ravennate ci aveva pensato sopra solamente per uno spezzone di gara con la Fiorentina all’andata e nella trasferta di Verona, in una partita divenuta emblema di una stagione surreale. Se da più parti, all’interno della squadra, è stato fatto passare il messaggio di una squadra non gestita dall’allenatore, la scelta del modulo sembra comunque da attribuire a Ballardini. Tant’è che al ritorno a Palermo si è subito schierato con la difesa a tre, fatto salvo la sfida casalinga con l’Atalanta. Una scelta che ha portato buoni frutti, con sette punti in quattro partite e una salvezza che improvvisamente è tornata nelle mani del Palermo. Non in classifica, perché ad oggi i rosa restano terzultimi, ma nel calendario: lo scontro diretto tra Udinese e Carpi permette a Ballardini e ai suoi uomini di non pensare ai risultati delle concorrenti in vista delle prossime due partite.

E non è solo questione di moduli. Dopo aver assistito a tre giorni di incognite prima del match con l’Atalanta, Ballardini ha preparato una bozza definitiva per quello che è a tutti gli effetti il Palermo chiamato a salvarsi. Non una formazione tipo, ma una serie di certezze per una squadra che ha vissuto un’intera stagione con troppi punti interrogativi. Non è un caso che i cambi visti nelle prime due partite con Juventus e Atalanta siano stati quattro, mentre nelle ultime due con Frosinone e Sampdoria si siano limitati a due, uno dei quali dovuto alla squalifica di Gonzalez. Ballardini ha individuato gli uomini e il modulo capaci di fornire maggiori garanzie e, nel momento più delicato della stagione, la scelta più saggia non può che essere quella di insistere su questa squadra.

Non è un caso, infine, che il Palermo più “affidabile” si sia visto con tutti i senatori in campo. Escluso Gonzalez, che senza la squalifica sarebbe stato titolare anche contro la Sampdoria, la squadra delle due vittorie consecutive è quella che più di tutte si è basata sull’apporto dei leader dello spogliatoio. Sorrentino ha mantenuto la porta inviolata in entrambi gli incontri, Andelkovic è stato tra i migliori (insieme al sorprendente Cionek e al solito Rispoli) nella linea difensiva, mentre su Vazquez e Gilardino è superfluo spendere altre parole. Capitolo a parte, invece, per Maresca: escluso, rinnegato e infine richiamato a mettere ordine in un centrocampo disastrato. Chi ne uscirà vincitore, qualunque sia la classifica a fine stagione, sarà soprattutto lui. Il Palermo l’ha ritrovato nel momento di maggiore bisogno, adesso spera di non perderlo.


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