ROMA – ”Gli infermieri italiani non sono adeguatamente preparati a fare fronte ad eventuali casi di Ebola: non hanno ricevuto una formazione specifica nè rispetto alla malattia nè circa l’utilizzo dei dispositivi di protezione. Inoltre, in molti ospedali tali dispositivi, come tute e maschere, mancano ancora”. A denunciarlo è Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind
‘Mi risulta che in alcuni presidi – afferma Bottega – manchino le tute previste come dispositivi di protezione individuale anti-Ebola e siano quindi state riprese vecchie tute in dotazione contro la Sars; ma si tratta di tute diverse e non conformi a quelle previste invece nei protocolli relativi al trattamento dei pazienti con Ebola”. Tali dispositivi, precisa, ”sono stati ordinati ma ancora mancano in moltissimi ospedali e, soprattutto, ad oggi, non è prevista una formazione degli infermieri sul come utilizzarli”. Un fatto questo, prosegue Bottega, ”molto grave: quello che è successo in Spagna, dove un’infermiera si è infettata proprio per non aver utilizzato adeguatamente i guanti di protezione, dimostra infatti come basti un minimo errore da parte degli operatori sanitari per un serio rischio contagio. E’ quindi fondamentale che operatori e infermieri siano dettagliatamente informati, così come si dovrebbero prevedere delle simulazioni negli ospedali proprio per addestrare gli operatori ad un corretto uso di questi dispositivi”. Bottega afferma inoltre di essere in contatto con il sindacato spagnolo degli infermieri, il Satse: ”Nei gironi scorsi – sottolinea – abbiamo ricevuto una risposta della responsabile dell’area organizzativa del sindacato. La situazione descritta non è molto diversa dalla nostra come i problemi evidenziati, la tutela degli operatori in primis”. Sulla questione ‘formazione’, prosegue, come richiesto anche in Spagna, ”chiediamo l’avvio di una commissione ministeriale con la partecipazione anche degli infermieri, con funzioni di monitoraggio e operative”. L’obiettivo è pure quello di ”concordare a livello europeo un documento da inviare al Commissario Ue alla salute, Tonio Borg, con le nostre proposte”. Sul tappeto, poi, ”resta, più in generale, il problema della riduzione degli organici e del taglio alla spesa sanitaria; proprio contro queste criticità – conclude il segretario del Sindacato infermieri – manifesteremo il 3 novembre davanti a Montecitorio a Roma”.