Arriva Olivia, la badante digitale. Il suo 'papà': "Aiuterà chi è solo"

Ecco Olivia, badante digitale. Parla il suo ‘papà’: “Aiuterà chi è solo”

Nata per assistere e dare compagnia
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
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Si chiama Olivia, ma non pensate all’eterna e contesa di fidanzata di Braccio di Ferro. Lei non lancia gli spinaci, al momento opportuno. Olivia è una badante digitale, nata per prendersi cura dei più fragili, per alleviare la solitudine delle persone anziane, per riempire i buchi di esistenze potenzialmente abbandonate. Ogni Paradiso ha il rovescio del suo inferno. Forse, un giorno, discuteremo con l’intelligenza artificiale e non avremo parole umane da scambiare. Ma è una suggestione malevola rispetto a un primo passo. Perché Olivia è stata pensata, e sarà commercializzata a breve per una finalità umanissima: il conforto.

“Olivia è una intelligenza artificiale, uno specchio conversazionale che si adatta al linguaggio del suo interlocutore e crea una relazione – spiega l’ingegnere messinese Giuseppe Giorgianni, il suo ‘papà’ –. Può dare benefici sociali importanti, perché è stata messa a punto per assistere. Prende i parametri vitali delle persone, controlla le mail, all’occorrenza può chiamare aiuto, soddisfa i bisogni, non lascia mai nessuno in balia dei suoi problemi. Parliamo della versione completa che prevede il dispositivo checkmed per il controllo sanitario”.

Giuseppe Giorgianni

Con la stessa cura di un Geppetto per il suo Pinocchio algoritmico l’ingegnere Giorgianni, fondatore e ceo di Innova, porta in giro la sua creatura fra le più accreditate riunioni planetarie sul tema, riscuotendo consenso e successo. Ma Olivia non è lì soltanto per vigilare sulla saturazione e offrire un check completo, quando richiesto. Lei (?) impara dalle parole del suo amico umano, creando empatia.

“Può discutere di calcio, di cucina, di quello che si vuole – dice Giorgianni -. Prevengo la domanda: non credo che relazioni del genere sostituiranno mai vero il rapporto umano di cui avremo sempre bisogno. Una tecnologia deve creare innovazione sociale ed è il nostro impegno che affonda nell’etica. L’intelligenza artificiale è una immensa risorsa che, però, va regolata con leggi e comportamenti, per evitare la deriva”. Perché l’inferno, cioè Matrix, è sempre dietro l’angolo delle intenzioni migliori.


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