PALERMO – Parafrasando una citazione dal film “Benvenuti al Sud”, Cristiano Ronaldo ha pianto due volte: quando è uscito dal campo e quando Clattenburg ha dato il segnale di chiusura della finale di Euro 2016. Il campione del Real Madrid ha potuto coronare una stagione meravigliosa, che ad un certo punto sembrava complicarsi in maniera inesorabile. Due i trofei portati a casa, i più prestigiosi tra quelli messi in palio in questo 2016, e una seria ipoteca posta sull’ennesimo Pallone d’Oro della sua già vasta collezione. E dire che dopo 8 minuti, poi più avanti allo scoccare del 24′, sembrava che tutto andasse storto per CR7 e per tutto il Portogallo: l’entrata di Payet, il dolore tra ginocchio e quadricipite della sua gambona destra, le lacrime, il tentativo di giocare sopra la sofferenza e infine la bandiera bianca. Ma dalla panchina, da vero capitano e quasi da assistente di Fernando Santos, Ronaldo ha sofferto insieme ai suoi connazionali e poi ha gioito, prima per la rete di Eder e infine per una coppa che il Portogallo aspettava da 12 anni, da quando Charisteas rovinò il sogno di un titolo vinto davanti alla propria gente. Lo stesso epilogo vissuto dalla Francia nella notte di Saint Denis.
Il campione vince il primo Europeo con il suo Portogallo, andando oltre il dolore per l'infortunio.
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