Effetto Fontanarossa, gli albergatori: “Siamo in ginocchio” - Live Sicilia

Effetto Fontanarossa, gli albergatori: “Siamo in ginocchio”

Il leader degli imprenditori di Siracusa, Pippo Rosano, racconta l'odissea dell'indotto dopo l'incendio

SIRACUSA – “Dal giorno dell’incendio dell’aeroporto di Catania siamo in ginocchio, turisti abbandonati e senza risposte, cancellazioni copiose ed è molto grave che l’Ars si prepari ad andare in vacanza”. È il grido d’allarme di Pippo Rosano, rappresentante delle imprese turistiche che sono in balia dell’emergenza Fontanarossa, ma non solo. C’è da fare i conti con l’immagine, veicolata all’estero, di una Sicilia in emergenza, tra incendi e problemi irrisolti. L’intervista. LEGGI – I voli dirottati di oggi

Cosa sta accadendo a Siracusa?

“La situazione è sicuramente disperata, stamattina siamo andati all’aeroporto di Catania a prelevare turisti che arrivavano da Trapani. Al Fontanarossa non ci sono mutamenti sostanziali. Nessuno riesce a comunicare quando ci sarà la ripresa totale delle attività e questo sta provocando un danno economico sostanziale, non soltanto per gli albergatori ma per tutto il comparto turistico della Sicilia orientale e anche per l’economia”.

Nell’aeroporto Fontanarossa, a chi avete chiesto informazioni?

“Non c’è un desk che informa su quello che sta accadendo e sui voli, ci sono soltanto informazioni precarie non ufficiali e quindi non fanno altro che esasperare ancora di più i viaggiatori in transito per le partenze o per gli arrivi dall’aeroporto di Catania”.

Dal punto di vista pratico, quali sono le conseguenze per gli albergatori?

“Un danno economico, solo a Siracusa ci sono state cancellazioni del valore di 200mila euro, parlo solo degli alberghi. Poi ci sono i ristoratori, che hanno un calo anche della clientela straniera: fino al 31 maggio i turisti dall’estero erano più degli italiani. E adesso la cosa più preoccupante è che la stampa internazionale sta squalificando la nostra Sicilia, il Times parla di una Sicilia inaffidabile, non sicura e non è l’unica testata. Tutti sanno che l’aereo proveniente da Francoforte è stato dirottato a Malta. Il pilota ha sorvolato per 30 minuti senza comunicazioni e ha disegnato un pene tracciandolo con la rotta”.

Voi avete scritto al ministro Santanchè

“Sì, ieri mi hanno chiamato dalla segreteria e mi avevano preventivato una interlocuzione direttamente col ministro, ma ancora non è avvenuta. E quindi quello scritto che ho formulato alla ministra, con tutte le ripercussioni sull’immagine della Sicilia, è ancora attuale”.

Cosa avete chiesto al ministro?

“Di adoperarsi insieme agli altri ministri sulla riapertura dell’aeroporto di Catania e di tutelare l’immagine della Sicilia che è negativa a livello internazionale”.

State ricevendo cancellazioni per i prossimi mesi?

“Sì, copiose, anche per settembre e ottobre. Nel momento in cui c’è un volo diretto a Catania, nessuno sa quando partirà e da dove ripartirà. Non si conoscono gli orari e mancano le informazioni. Alcuni turisti milanesi hanno appreso alle 9.02 di dover partire da Trapani con l’aereo delle 12.45. Da Siracusa avrebbero dovuto volare, non ci sono mezzi che possono consentirlo. In auto ci vogliono 8 ore, in treno 13 ore con quattro cambi”.

Avete avuto interlocuzioni col mondo politico?

“No, completamente assenti. Nel momento in cui la Sicilia è in ginocchio, con i cavi che si squagliano, gli incendi, l’emergenza turismo e loro cosa fanno? Chiudono l’assemblea regionale e se ne vanno in vacanza”.


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