Eleonore, Orlando col comandante| "Salvare vite non è un crimine" - Live Sicilia

Eleonore, Orlando col comandante| “Salvare vite non è un crimine”

Il sindaco incontra Claus Peter Reisch: "Oggi nasce un nuovo governo, finalmente 'Salvini free'

PALERMO – “Salvare le vite umane non è un crimine, è un crimine invece lasciare queste persone per otto notti e otto giorni in mare”. Lo ha detto Claus Peter Reisch, comandante della nave ‘Eleonore’ della ong Lifeline, incontrando il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Tra Orlando e Reaisch c’è stato uno scambio di doni. A Palazzo delle Aquile sono presenti anche il primo ufficiale della ‘Eleonore’, Martin Ernst, e il direttore della missione Lifeline, Axel Steier. “Oggi è un giorno importante perché nasce un nuovo governo, finalmente ‘Salvini free’, libero da questa tentazione fascista di violare i diritti degli esseri umani. Questo accanimento nei confronti delle ong e dei migranti è la punta dell’iceberg di un ghiacciaio che nasconde la sistematica volontà di violare i diritti di tutti, non solo dei migranti”, ha aggiunto Orlando. “Se il governo non dissequestrerà la ‘Eleonore’, ne prenderemo un’altra per riprendere mare e salvare vite umane. Sarà una reazione logica – ha aggiunto Peter Reisch -. Dai dati in nostro possesso possiamo affermare che almeno la metà delle imbarcazioni con a bordo migranti sono affondate in mare nel corso della traversata in direzione dell’Europa”. Come facciamo a dire questo? Nella nostra navigazione incontriamo le imbarcazioni vuote a galla”. 

“La ‘cosiddetta’ guardia costiera libica è in realtà una invenzione finanziata dagli stati europei. Non è equipaggiata per potere effettuare dei salvataggi in mare – dice Claus Peter Reisch -. La nostra è una imbarcazione di venti metri con duecento salvagenti – ha affermato – ma quando abbiamo incontrato la guardia costiera libica abbiamo visto che non ha neanche un salvagente a bordo. Si tratta di una sorta di paravento per giustificare l’obbligo per i migranti di ritornare nei porti libici”. Secondo Reisch “i governi europei hanno bisogno di un alibi per dire che i migranti non sono abbandonati ma vengono affidati alle autorità libiche”. Poi i “complimenti” alla guardia costiera italiana: “Si tratta di una vera guardia costiera – ha aggiunto – che svolge un buon lavoro con grande professionalità”.  

(DIRE)

 

 

 


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